Scrollano dalla maschera istituzionale qualche grammo di inadeguatezza, ma il risultato cambia poco
Eppure con due comici di razza, Raffaele e Bisio, nel festival manca la comicità leggera che piacevolmente diverte. Sicuramente la scansione dei tempi non dà spazi larghi e adatti ai conduttori, ma la capacità d’improvvisazione, la sicurezza in scena lasciavano presagire guizzi felici di ironia. Sprecati, direi, per le loro potenzialità, ma generosi. Nella quinta serata i bilanci certificano una flessione rispetto all’anno scorso, una noia latente e il Festival risulta un puzzle che non si compone. Baglioni è Baglioni un po’ forzato, un po’ assente, un po’…ma deve essere stato titanico coordinare e sorridere sempre. L’eleganza, nonostante le firme, non abita a Sanremo, se non sporadiche volte. E nessuna mise che sorprenda.
Eros Ramazzotti compare e l’Ariston s’infiamma per un grande professionista. Sì, adesso tu hai convinto il mondo ma il tuo sogno continua ad essere la freschezza di una terra promessa.
Elisa e la sua innata timidezza, ma la voce gioca come vuole. E’ la seconda ospite e incanta. Il duetto con Baglioni per ricordare Tenco è emozione e delicatezza. Bravi davvero.
Daniele Silvestri ha un suo mondo musicale molto speciale, curato, espressivo. L’ovazione per Ultimo è un po’ una sorpresa, ma la canzone alla terza lettura ha acquistato personalità: si impone. Loredana Bertè offre il suo canto del cigno, senza risparmiarsi, con l’incisività dell’aggressività che conosciamo. Meritati l’entusiasmo e gli applausi. Irama da segnalare per un contenuto, la violenza sulle donne, mai ribadito abbastanza .La damina Patty Pravo ha lasciato a casa la magia. Gran voce quella di Arisa, duttile, piena di colori. Tatangelo si commuove ed ispira una carezza. Enrico Nigiotti ha un viso simpatico e il brano è orecchiabile. Motta chiude le esibizioni e quasi fosse una canzone d’osteria canta“Dov’è l’Italia, amore mio, mi sono perso anch’io”…che poi è quello che pensano in molti. La vetrina delle ultime tendenze premia i giovani sposando i temi raccontati anche con crudezza dai protagonisti.
La graduatoria sorprende, la platea contesta vivacemente, ma Simone Cristicchi compare al quinto posto e Loredana Bertò al quarto. Personalmente penso siano piazzamenti profondamente ingiusti.
ULTIMO, MAHMOOD E IL VOLO SUL PODIO. La classifica dei Big dal 4/o al 24/o posto, in ordine: Loredana Bertè, Simone Cristicchi, Daniele Silvestri, Irama, Arisa, Achille Lauro, Enrico Nigiotti, Boomdabash, Ghemon, Ex-Otago, Motta, Francesco Renga, Paola Turci, The Zen Circus, Federica Carta e Shade, Nek, Negrita, Patty Pravo con Briga, Anna Tatangelo, Einar, Nino D’Angelo e Livio Cori.
Premio migliore interpretazione a Simone Cristicchi.
Premio migliore testo a Daniele Silvestri.
Premio migliore composizione musicale a Simone Cristicchi.
Premio TIM a Ultimo.
Vince il 69 esimo Festival di Sanremo 2019 Mahmood con “Soldi”.
E speriamo sia un augurio per tutti.