Meno di un anno fa, a marzo 2018, il Movimento 5 Stelle aveva conquistato l’Abruzzo con il 39,8%
Distacco schiacciante rispetto agli avversati di Marco Marsilio del centrodestra alle regionali dell’Abruzzo: con oltre il 50% dei voti scrutinati, è avanti con il 49,8%. Seguono il candidato del centrosinistra Giovanni Legnini con il 31,4% e quella del Movimento 5 stelle Sara Marcozzi con il 18,2%. Lega primo partito con il 28,7%; Pd all’11,6%. Affluenza in calo al 53,12%.
“Grazie Abruzzo! Grazie Italia. Più forti degli attacchi, delle bugie e delle polemiche: da domani al lavoro!”, ha scritto il vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini, su Twitter. Un quadro che è apparso subito chiaro con numeri impossibili da raggiungere già dai primi instant poll. Poi le prime proiezioni non hanno fatto altro che dare conferme via via che arrivavano i dati reali dagli scrutini. L’Abruzzo ha un nuovo presidente sbalzando il Governo regionale uscente a matrice Pd di Luciano D’Alfonso la cui elezione a senatore lo scorso 4 marzo alle politiche e le sue conseguenti dimissioni da governatore, ha determinato le consultazioni anticipate.
Secondo il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, il voto dell’Abruzzo ha confermato che “il centrodestra è la maggioranza naturale fra gli elettori”. Un voto “importante per il futuro della politica italiana”, ha detto. A festeggiare la vittoria di Marco Marsilio (Fdi, Lega, Forza Italia, Udc-Dc-Idea e Azione Politica) la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, arrivata in nottata a Pescara al comitato Marsilio presidente. Tra loro due un lungo abbraccio e poi lo spumante. “Una giornata storica – ha detto Meloni – FdI riesce a esprimere il suo primo presidente di Regione”. Marsilio, figlio di abruzzesi di Tocco da Casauria (Pescara), ha scelto un vino prodotto nella sua città per brindare e ha risposto in dialetto a chi gli chiedeva se sia abruzzese, visto gli attacchi dagli avversari sul fatto che non sia nato e cresciuto in Abruzzo. “Freght!”, ha esclamato, come a dire, “certo!”. “Con questa squadra daremo un futuro all’Abruzzo come meritano gli abruzzesi”, ha proseguito sottolineando che la “priorità assoluta è la Ricostruzione” dopo il 2016 e 2017. In casa centrosinistra si guarda al risultato del progetto politico, con 7 liste (Legnini Presidente, Abruzzo Insieme, Avanti Abruzzo, Abruzzo in Comune, +Abruzzo, Progressisti per Legnini, Centristi per l’Europa-Solidali e popolari) e il Pd. “Siamo oltre il 30%, vorrei ricordare che l’anno scorso il centrosinistra in Abruzzo il centrosinistra compreso Leu ha conseguito un risultato del 17,6%, abbiamo avuto 10 punti in più ma non è stato sufficiente. Si tratta di un punto di partenza e oltre il 30% ottenuto in due mesi, mi sembra un risultato importante”, ha detto Legnini. Nel MoVimento 5 Stelle la candidata Sara Marcozzi difende l’operato e attacca quelle che chiama le “ammucchiate”. “Non abbiamo nulla da rimproverarci. Ci è stata confermata la fiducia di 5 anni fa. “La debacle è del Pd dal 25% del 2014 al 9-10% di quest’anno, stessa cosa per Forza Italia dal 16% al 10%. È successo quello che dicevamo da anni”. (Ansa)
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