Anche questa è libertà? Libertà di sciorinare i propri comodi, le proprie volontà violente per un risultato che offende, che fa male? A Milano succede troppo spesso per l’inerzia di un’amministrazione che strizza l’occhio ai musulmani, alle loro moschee abusive e tollera gli innominati vandali che bruciano le vetture e non si sa perché. Atto dimostrativo per che cosa? Ma si sa e si sapeva che il quartiere Lorenteggio-Giambellino è una zona complessa, da capire, soprattutto da ascoltare. Succede così che a pochi giorni di distanza, piromani sconosciuti si divertono a incendiare macchine. I controlli sono praticamente inesistenti, verifiche anche, ma quest’ultima volta è andata a fuoco anche la vettura del leghista Sofo che scrive “: «Ora, caro sindaco Sala, prima di tornare sui media a raccontare quanto sia sicura Milano, magari rimborsa i cittadini dei danni subiti dalla tua disattenzione per il territorio». Non solo disattenzione, direi, se tollera senza muovere un dito anche la moschea abusiva aperta in un magazzino inagibile di via Cavalcanti. Da tempo i residenti che assistono di venerdì al via vai di circa 150 persone denunciano una situazione insostenibile, ma di sgombero non c’è alcuna volontà. E così in una Milano in cui aumentano hotel e ostelli per un boom del turismo mai visto, puoi scoprire la macchina bruciata da chissà chi o i musulmani in massa sotto casa, abusivamente.

Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano