I dati emersi dal dossier ringalluzziscono Danilo Toninelli, che parla di numero “estremamente negativi, impietosi”. “Ora deciderà il governo”, dice il ministro grillino, “Ecco che si fa quella piena e doverosa trasparenza che avevamo promesso, che abbiamo già realizzato sul Terzo valico e che rende più democratico il dibattito su alcune delle grandi opere ereditate dal passato. Opere spesso ferme da tempo o che procedono a rilento o comunque oggetto di scandali, sprechi e inefficienze”.
“Mi riservo di vedere nel dettaglio i numeri, ma dalle prime indicazioni mi sembra che dalla farsa si è passati alla truffa” afferma il commissario straordinario per l’Asse Ferroviario Torino-Lione, Paolo Foietta commentando l’analisi costi benefici del governo sulla Tav. “E’ una analisi truffa realizzata per far quadrare i conti in base a quello che vuole il padrone”, denuncia sostenendo che “i costi sono ampiamente gonfiati, mentre c’è una enorme sottovalutazione dei benefici ambientali e sociali”.
“Ora è chiaro chi vuol mettere il Piemonte in un angolo” commenta il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino. “Si delinea uno scenario che rischia di penalizzare pesantemente l’economia, lo sviluppo e la condizione ambientale delle nostre regioni”
Post Mariastella Gelnini (F.I)
L’analisi costi-benefici è una balla spaziale utilizzata a fini politici per fermare la Tav. L’avevamo capito e ora ne abbiamo la certezza. Spostare le merci da gomma a rotaia è un bene per l’ambiente, per la sicurezza dei trasporti, oltre che un vantaggio per il nostro export: ma per Toninelli e la strampalata analisi messa a punto da professionisti no-Tav si tratta di un costo, perché togliere i Tir dalle strade significa ridurre gli introiti per pedaggi e accise sui carburanti. Quelle stesse accise che il governo doveva tagliere entro il 2018. Come giustamente mette in rilievo anche il Commissario straordinario per la Torino Lione Foietta, questa analisi è un inganno e a Totò-Truffa-Toninelli dell’ambiente non gliene importa un fico secco. Così però si ferma il Paese.
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