Giovanni Erra, l’operaio già in carcere da 17 anni per l’omicidio della 14enne Desirée Piovanelli (fu condannato a 30 anni), è tornato a parlare dal carcere con un comunicato “Qualcuno sa chi è il vero ed unico assassino” afferma “Ero a casa mia quel giorno”.
La povera Desirée fu uccisa nel 2002 a Leno (Brescia). Ora i legali di Erra, Nicodemo Gentile e Antonio Cozza, lavorano all’istanza di revisione del processo, spiegando di essere “alla ricerca di un soggetto che tempo fa” avrebbe confidato a Erra “di essere a conoscenza dell’artefice dell’omicidio”.
Per il delitto della studentessa oltre all’operaio, unico adulto del gruppo, furono condannati in via definitiva anche tre minorenni amici della ragazza, che hanno riportato condanne a 18, 15 e 10 anni.
Il corpo della giovane fu ritrovato nella cascina Ermengarda a Leno, a poche centinaia di metri dalle villette in cui vivevano tutti i protagonisti della vicenda che, secondo le sentenze, la uccisero perché si era opposta a un tentativo di violenza sessuale.
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