In seguito alla pubblicazione di un articolo sull’inchiesta che riguarda un traffico di rifiuti illeciti nel Parco Agricolo Sud, riceviamo una replica da parte dell’avvocato della Piemonte Recuperi che volentieri pubblichiamo:
L’articolo, nel descrivere in maniera poco precisa il dispositivo della sentenza, menziona “nove società coinvolte” che sarebbero state “sequestrate” nel corso delle indagini. Tra le nove società è citata “Piemonte Recuperi”, il cui legale rappresentante assisto nell’ambito di un procedimento penale, connesso a quello in relazione al quale è stata pronunciata la sentenza oggetto dell’articolo, ancora pendente nella fase delle indagini preliminari. Il motivo per cui Le scrivo risiede, quindi, nel fatto che Piemonte Recuperi, e con essa il suo legale rappresentante, non sono stati né condannati né hanno subito alcun sequestro nel corso delle indagini. La Procura della Repubblica, infatti, ha inizialmente iscritto entrambi nel registro degli indagati, unitamente agli altri elencati nell’articolo, ma non ha poi richiesto anche per essi il giudizio immediato. Giudizio che, per inciso, richiede l’evidenza delle prove a carico che tali non sono per i mei assistiti. Le chiedo, pertanto, di voler provvedere a pubblicare, con opportuna evidenza ed immediatezza, una rettifica della notizia relativa a Piemonte Recuperi nei termini sopra descritti.
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