“Le costosissime politiche economiche assistenzialiste del Governo giallo-verde hanno già creato enormi danni sulla finanza pubblica italiana e, con l’introduzione del reddito di cittadinanza e delle quota 100, rischiano di crearne ancora di più. Come certificato oggi dalla Banca d’Italia, infatti, il debito pubblico italiano è cresciuto nel 2018 a 2.316,7 miliardi di euro a fronte dei 2.263,5 miliardi del 2017, pari al 131,2% del Pil. 53,2 miliardi di euro in più che si vanno, quindi, ad assommare all’enorme stock già esistente di debito. Il trend crescente dovrebbe proseguire anche nel 2019, per effetto dell’aumento di deficit pubblico voluto da Lega e Movimento Cinque Stelle per finanziare le loro misure bandiera. In teoria, il rapporto deficit/Pil di quest’anno dovrebbe essere pari al 2,04%, come concordato dall’Esecutivo con la Commissione Europea lo scorso dicembre. In realtà, essendo il quadro macroeconomico fortemente deteriorato, nel frattempo, con l’entrata in recessione dell’Italia dal quarto trimestre del 2018, il rapporto sarà più alto, probabilmente tra il 2,5% e il 3,0%. Peggiorando la congiuntura, il gettito erariale diminuirà, le spese per assistenza aumenteranno, e il fabbisogno dello Stato aumenterà di conseguenza. Senza dimenticare che il Tesoro non ha ancora raccolto un euro dei 18 miliardi che dovrebbero arrivare da privatizzazioni e alienazioni di patrimonio pubblico entro la fine dell’anno. In assenza di quelle risorse, si creerà un enorme buco di bilancio”.
Lo scrive in una nota Renato Brunetta, deputato e responsabile della politica economica di Forza Italia.
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