Là dove il tempo è una domanda, un bimbo di 10 anni veglia per ore la mamma morta

Cronaca Le storie di Nene

Il tempo può essere una domanda senza risposta, un’attesa che non ha i limiti delle ore, ma la vibrazione della speranza. Forse capita solo a un bambino, a  chi ha un’eterna fiducia, ma quel bimbo che ha vegliato la mamma morta per un giorno intero, nel degrado di una sporcizia e di un disordine peraltro abituali, sentiva solo la presenza silenziosa di chi amava. Le domande del cuore sono semplici, immediate. E il piccolo parlava e parlava ancora, forse di ricordi o di avventure da vivere insieme o dei sogni che, poi, sono futuro e vita. La mamma, il mito nonostante tutto, della forza e della protezione, non si muoveva. In quella casa da sempre arruffata, trasandata, con la puzza degli avanzi del cibo abbandonati da tempo e una sola stanza in ordine, quella del piccolo, quel figlio piccolo aspettava.

E non capiva perché non ci fossero risposte ai tanti suoi perché da quella donna fragile sempre in balia di una depressione che la dominava. Il buio dà improvvisamente un senso al tempo, il bambino si decide a chiedere aiuto “E’ nera, la mia mamma ha la faccia tutta nera”. E la macchina dell’assistenza si è messa in moto, costatando che la causa della morte è un arresto cardiocircolatorio. Il Corriere così continua nel raccontare la sua storia “Questo bimbo iper responsabilizzato si porterà dentro un macigno pesantissimo. Per anni si è preso cura della mamma, in una drammatica inversione di ruoli, «rinunciando di fatto alla sua età». E fa pensare soprattutto una cosa: già nel 2017 alla Procura del Tribunale per i minorenni era arrivata una segnalazione . Così era stato aperto un procedimento con la richiesta di emettere un provvedimento con misure drastiche (l’affido ai servizi sociali, visto che il padre era assente e la mamma — gravemente depressa — non riusciva proprio a seguirlo). Invece, in così tanto tempo, niente è successo. Nessun provvedimento è stato preso.”  Per segnalare che la burocrazia ancora una volta ha vinto. E siamo a Milano.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Moderazione dei commenti attiva. Il tuo commento non apparirà immediatamente.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.