Nella ormai famosa “corte dei miracoli” della Stazione Centrale di Milano e della piazza antistante, continuano ad aumentare profughi, sbandati, tossici e spacciatori. Non si può negare che tutto ciò sia un pessimo biglietto da visita per quella che vuol essere una grande capitale europea. Ma non è solo la mancanza di decoro a far arrabbiare i milanesi, ma anche la mancanza di sicurezza di chi è costretto a passare di lì, problema da tempo sottavalutato dalle autorità cittadine, che si trovano nell’imbarazzante posizione di chi propone a gran voce l’accoglienza e nello stesso tempo deve rispondere alla preoccupazione dilagante fra i cittadini.
Nonostante la presenza delle camionette dei militari quotidianamente si registrano risse e molestie ai viaggiatori e spaccio a tutte le ore.
Ultima vittima famosa, che ha attirato l’attenzione sul problema, è stato Salvo Veneziano, ex concorrente del Grande Fratello 1, oggi imprenditore nel mondo della ristorazione con una catena di pizzerie in Brianza. E’ stato lui stesso a denunciare su Facebook quanto gli è successo.
Trovandosi insieme alla moglie in piazza Duca d’Aosta, di fronte alla Centrale, per un appuntamento di lavoro è incappato in uno spiacevole episodio che ha così raccontato: “Sono stato avvicinato da persone che volevano vendermi qualcosa e sappiamo cosa. Al mio rifiuto mi hanno minacciato dicendomi ‘Stronzo, pezzo di merda italiano‘. Se non mi fossi allontanato – ha spiegato – sicuramente mi avrebbero fatto qualcosa”. “Io sono nato per strada, ma mi sono allontanato perché ho avuto paura. Per andare alla stazione di Milano bisogna camminare armati“.
Purtroppo esperienze del genere sono sempre più frequenti per molti che transitano dalla stazione per motivi di turismo o di lavoro. La favola della Milano modello di accoglienza e integrazione forse vacilla un po’.
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