Finisce 3-3 a Firenze una partita spettacolare e romanzata che ha immediatamente aperto le discussioni più accese sull’operato dell’arbitro Abisso, il vero protagonista della serata.
All’Inter viene sottratta una vittoria meritata per mezzo di una decisione assurda e sconcertante, un calcio di rigore inesistente fischiato in una sorta di tempo supplementare, allungato in maniera eccessiva dall’arbitro senza apparenti motivazioni.
Al minuto 96 D’Ambrosio (che aveva subito fallo da Chiesa immediatamente prima) colpisce il pallone col petto in area di rigore e Abisso a pochi passi vede un fallo di mano che non c’è.
Succede spesso che a velocità di gioco reale un arbitro possa sbagliarsi e prendere decisioni affrettate, ma per fortuna l’introduzione della Var dovrebbe porre rimedio agli errori in maniera da non alterare il risultato del campo, esattamente come successo nei numerosi episodi precedenti della partita.
La Var interviene infatti sul primo gol viola dopo venti secondi di gioco, sul pari interista di Vecino, sul fallo di mani di Edimilson sul quale viene assegnato il rigore all’Inter, sul gol annullato a Biraghi dopo che Muriel aveva commesso fallo sullo stesso D’Ambrosio.
La spiegazione razionale sull’operato dell’arbitro Abisso resta quindi difficile da trovare, l’unica possibilità plausibile potrebbe essere riconducibile a una sorta di confusione o di abbaglio del direttore di gara causata dalla pressione del pubblico, anche se una simile teoria non è ammissibile quando si parla di professionisti che arbitrano in serie A.
A prescindere da questo, l’Inter ieri sera ha comunque disputato una gara autoritaria, reagendo con personalità e organizzazione di squadra al gol immediato della Fiorentina, ribaldando il risultato fino al momentaneo 3-1 con i gol di Politano e il rigore di Perisic.
La formidabile punizione di Muriel ha di fatto acceso nuovamente la partita nel finale, ma senza la folle decisione dell’arbitro l’Inter sarebbe uscita da Firenze con una vittoria legittima che avrebbe potuto iniettare una buona dose di autostima nelle vene della squadra.
E’ un momento delicato della stagione nerazzurra, alle prese con sfide impegnative e con una rosa ridotta a causa dell’infortunio di Keita e soprattutto della assenza di Icardi
Nonostante per il momento sia prematuro fare calcoli sulla classifica, il pareggio di ieri sera toglie in ogni caso due punti all’Inter che potrebbero rivelarsi determinanti per la volata Champions, soprattutto in considerazione che il Milan in gran forma si trova ormai a due sole lunghezzedi distanza e con un calendario più agevole, almeno fino al derby di Marzo.
Sullo sfondo l’avvilente vicenda Icardi.
Voci non confermate parlano di una sua possibile operazione al ginocchio che di fatto lo porterebbe a chiudere la sua stagione e probabilmente anche la sua carriera all’Inter.
Se così fosse sarebbe una scelta grave ed inammissibile di un calciatore profumatamente pagato dalla società, con la quale ha un ricco contratto in essere per altri due anni.
Rifiutarsi di scendere in campo è un clamoroso autogol che genera un cortocircuito che intacca la professionalità e la serietà del giocatore, oltre a mettere nei guai la squadra, in difficoltà con la rosa e costretta a giocare ogni tre giorni praticamente senza ricambi.
L’assenza di Keita sta effettivamente pesando sul reparto d’attacco, senza considerare che Lautaro Martinez è diffidato dunque a forte rischio di lasciare l’Inter praticamente senza centravanti in partite che potrebbero rivelarsi decisive.
Al netto di queste inquietanti considerazioni, rimanetuttavia una cosa doverosa da fare nell’immediato: occorre reagire all’ingiustizia di Firenze trasferendo le energie sul campo e non altrove, altrimenti là fuori gli incendiari anti-interisti sono già pronti a parlare di alibi e autocommiserazione.
Avanti Inter
Diego Stroppa
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