Finalmente il PD ha un’idea geniale: lanciare Giuliano Pisapia alle europee. Parlano, analizzano, criticano, ricercano le cause per un effetto così devastante, si vergognano di aver avuto un leader oggi fallito e il tempo passa. Perché quel tarlo della sconfitta nei colloqui privati è insopportabile. E se fosse colpa della mancanza di un capo carismatico? Ma sì, deve aver pensato Zingaretti, ripeschiamo Pisapia, così per bene, una risorsa insomma. «Giuliano Pisapia capolista alle elezioni europee? Magari — ha detto il governatore del Lazio —. Con Giuliano ho un ottimo rapporto e in un’idea di lista nuova, aperta, sarei onorato se fosse disponibile a mettersi a disposizione. Dipende da lui ma è una risorsa eccezionale che aiuterebbe a dare un segno che qualcosa sta cambiando». Zingaretti ha molte probabilità di diventare il segretario del partito.
Milano squaderna anche oggi l’eccezionalità di Pisapia ereditata da Sala. Anzi nella visione partigiana di una città “aperta”, nei privilegi concessi ad alcuni e ad altri no, nell’abbandono di interi quartieri, sembrano gemelli. Che cosa porterà in Europa? Forse l’allure che i radical chic gli hanno tagliato addosso.