Erano anni, molti anni che la biglietteria della Société Nationale des Chemins de fer Français, Sncf, tra i binari 11 e 12 (da dove partono i treni francese dell’alta velocità verso Parigi), a Milano Garibaldi, svolgeva i suoi servizi. Ma dallo scorso 18 dicembre campeggia un cartello con scritto «avviso importante. La “boutique” — ovvero la biglietteria, — Sncf non sarà più disponibile per le operazioni di vendita e post vendita dei biglietti ferroviari per viaggiare in Europa». Ora i viaggiatori che vogliono comperare un biglietto per Parigi dovranno chiamare un call center delocalizzato. «Forse in Belgio o forse in Asia» dicono alla Filcams che hanno captato l’indiscrezione durante la difficile trattativa. Secondo il sindacato il gestore francese avrebbe motivato il riordino delle attività in Italia parlando di una contrazione delle vendite presso la biglietteria milanese: cifre in calo del 31 per cento tra il 2014 e il 2017 e del 35 per cento nel periodo 2014-2018. Una «picchiata» però compensata dall’aumento delle vendite online (chiarisce il Corriere)
Le conseguenze più evidenti sono rappresentate dai 19 praticamente licenziati dipendenti. Cioè 19 lavoratori italiani hanno perso il lavoro che era a tempo indeterminato. Assistiti dalla CGIL i licenziati hanno ottenuto , indennizzi e sussidi, ma quanto è accaduto rimane. Interpellata dal Corriere della sera la SNCF replica “Nell’ambito dell’evoluzione dell’organizzazione delle attività in Europa nel 2018, la nostra filiale di Milano, la cui ‘boutique’ è affiliata alla divisione B2B, è stata effettivamente chiusa il 31 dicembre 2018”. Si tratta, insomma, di una decisione che “segue cambiamenti strutturali nel mercato della distribuzione dei viaggi, incluso un boom delle vendite online”.