Intervento del consigliere Matteo Forte a Palazzo Marino
“All’amico Roberto ora vanno rivolte la solidarietà e la preghiera. Ma della sua esperienza politica non va dispersa l’eredità. L’esercizio del suo potere non nasceva dalla coercizione, ma dalla profonda consapevolezza della maggioranza dell’elettorato di importanti valori e modi di vita ancora oggi da garantire. Con risultati misurati e certificati nel tempo da autorità indipendenti, come Banca d’Italia e Corte dei conti.
Simili risultati, incontestabili e che rimangano quale punto di paragone e contestazione, non sono certo frutto del caso o di allineamenti astrali. Sono frutto dell’unica e vera “rivoluzione liberale” che l’Italia abbia mai conosciuto. Quella rivoluzione che non ha coinciso con la formula “meno Stato e più mercato”, ma con una pubblica amministrazione che si è aperta al contributo e alla capacità auto-organizzativa della società, lasciando libertà di scelta nei servizi. Per questo grande è la responsabilità di chi ancora oggi decide di impegnarsi.”
Scrive Roberto Formigoni dal carcere attraverso Tempi.it
Carissimi amici, grazie per l’abbonamento, e per gli articoli e le testimonianze che mi avete inviato!
Vi prego di pubblicare, magari anche più di una volta, queste mie parole, perché i messaggi che mi arrivano sono proprio tanti.
Ringrazio tutti gli amici e le persone che in questi giorni mi stanno facendo pervenire lettere, telegrammi, cartoline, mail di sostegno e di stima.
Non riuscirò mai a ringraziarvi personalmente come vorrei.
Vi ringrazio e vi saluto tutti tramite Tempi. Ciao.
Roberto Formigoni
Comprendete bene che da parte mia ogni parola in più sarebbe fuori luogo. A voi auguro buon lavoro e buona battaglia.
Roberto
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