La Darsena e il mito romantico di un’armonia che dovrebbe accordarsi con un commercio in espansione, per un luogo che è movida, divertimento. E non ritorniamo sui temi precedentemente presentati di una ristrutturazione sovrapposta alla storia e alla tradizione, ma la Darsena oggi, in tutto il suo squallore. Eppure è meta di turisti, cittadini per la classica boccata d’aria in un luogo pittoresco, di grande fascino. Oggi il fascino che disgusta è dato dalle bottiglie di vetro, i bicchieri di plastica, i mozziconi di sigarette, le lattine di ogni tipo, i cartoni di ogni formato che galleggiano nell’acqua sporca. Le sue sponde ingombre di detriti, di auto abbandonate, ricettacolo di vagabondi, di sbandati hanno un odore particolare che “fiorisce” nell’aria. E oggi, osserva Libero, “ L’assenza di piogge durata diverse settimane, a cui si aggiunge il periodo di secca necessario a consentire la pulizia della Darsena, hanno svelato una discarica all’area aperta, prima coperta dal manto acquoso. Adesso, tuttavia, il livello idrico nel bacino è troppo basso e inevitabilmente ciò che fino a questo momento è rimasto nascosto sul fondo del canale è venuto a galla” Naturalmente l’amore per l’ecologia, i proclami per lo sviluppo ecosostenibile, il potenziamento del verde ripetuti da Sala, la manutenzione dell’esistente, diventa inesistente. E che senso ha la lotta inutilmente penalizzante contro lo smog, se molti pezzi di Milano sono abbandonati al degrado?
La Darsena scoperchia detriti e rifiuti, ma Sala pensa solo alle restrizioni per lo smog
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano
Il sindaco Sala cerca d’incantare i cittadini proponendo l’eliminazione di parcheggi, riduzioni di sedi stradali, rallentamento della velocità dei veicoli spacciandoli come sistema per migliorare l’aria.
Evidentemente oltre a non capire a quali disagi ci espone si circonda di collaboratori poco avvezzi a risolvere problemi veri.
Forse se s’impegnassero a sostituire gli impianti di riscaldamento farebbero cosa meritoria per la città. Troppe altre cose dovrebbe fare ma nei suoi pensieri restano i migranti.