La legittima difesa passa alla Camera con 373 voti favorevoli e 104 contrari. Fronda di 25 pentastellati

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Approvato dalla Camera il disegno di legge sulla legittima difesa con 373 voti favorevoli, 104 contrari e 2 astenuti. Al voto sono scoppiati gli applausi dei deputati di Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia.  Il provvedimento passerà al vaglio del Senato per la terza lettura dal 26 Marzo.

Secondo i tabulati del voto nel M5s venticinque deputati non hanno votato la proposta di legge. Un gruppo di deputati pentastellati infatti è rimasto in Transatlantico entrando in aula solo dopo la proclamazione del voto.

Il capogruppo M5S alla Camera Francesco D’Uva ha dichiarato all’ANSA “Che nessuno si metta in testa che con questa legge ci sarà il Far West. Ci sarà sempre un’indagine e spetterà sempre al giudice valutare la legittimità della difesa. Una cosa è certa: è compito delle forze dell’ordine tutelare i cittadini e la loro sicurezza. Con questa legge di sicuro i processi sulla legittima difesa saranno più veloci”

Prima della votazione, in un’intervista a Il Giornale, Maria Stella Gelmini, ha spiegato le motivazioni per cui anche Forza Italia avrebbe votato a favore della proposta di legge: «Perché è il primo, vero provvedimento di centrodestra che il Parlamento si appresta ad approvare. Era nel nostro programma di governo. Così come tanti altri, ma purtroppo di provvedimenti davvero di centrodestra nell’azione di questo governo ce ne sono pochi». E alla domanda se il testo li soddisfacesse la capogruppo azzurra ha specificato «Avevamo presentato emendamenti per affermare un vero è proprio diritto alla difesa e invertire l’onere della prova. Non una scriminante, non un perdono da parte dello Stato, ma il diritto di difendersi. No, noi non vogliamo la giustizia fai da te, ma non possiamo accettare che un cittadino onesto si ritrovi a passare per delinquente o possa trascorrere anni ad attendere una sentenza come per Franco Birolo, il tabaccaio di Padova, come Mario Cattaneo, l’oste di Lodi, Questo provvedimento non è né propaganda, né slogan, ma interviene nel rapporto fiduciario tra Stato e cittadino. Non vengono modificate le norme per l’acquisto e la detenzione di armi. Si toglie soltanto l’onta inaccettabile a chi si difende da intrusi in casa propria di vedersi iscritto nel registro degli indagati».

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