L’hanno bloccata mentre stava per imbarcarsi su un volo per il Brasile. Lei è una 64enne di Genova, commerciante di oro e preziosi, che secondo gli inquirenti sarebbe la mandante dell’omicidio del 37enne albanese LamajAstrit, il cui corpo è stato rinvenuto a Senago il 15 gennaio.
Il movente della donna sarebbe la vendetta per una storia d’amore finita malamente anche col furto di alcuni preziosi.
La vicenda, ricostruita dai Carabinieri dei Nuclei Investigativi di Monza e Caltanissetta, nasce con la confessione di un carcerato che nell’ottobre del 2018 ha svelato di aver preso parte ad un omicidio avvenuto quasi 6 anni prima a Muggiò. LamajAstrit, la vittima designata, risiedeva a Genova ma era stato attirato in Brianza con l’offerta di una partita di droga e là era stato brutalmente ucciso, prima colpendolo alla testa e poi strangolandolo con del filo di nylon.
Mandante era la sua ex, donna ben introdotta nell’ambiente criminale e mafioso del comune di Riesi, (Caltanissetta) che aveva contattato alcuni compaesani commissionando l’omicidio dietro la promessa di una somma di denaro. Una volta ucciso, il cadavere dell’albanese era stato occultato nel pozzo situato nel Comune di Senago, dove lo scorso 15 gennaio è stato ritrovato.
Il fratello della vittima alcuni giorni dopo aveva presentato denuncia di scomparsa, ma senza mai menzionare la sua relazione con la donna e le altre persone a cui la vittima era legata.
Dalle indagini delle forze dell’ordine è anche emerso che già nel 2010 la donna era ricorsa alla violenza facendo picchiare selvaggiamente un suo ex che le aveva sottratto dei beni.
Dalle autorità sono stati emessi quattro decreti di fermo tra Genova (per la mandante), Monza ed Enna e al momento vi sono sette persone indagate per omicidio premeditato e 5 per distruzione e occultamento di cadavere.
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