Chinatow , il quanrtiere di Milano dove i Cinesi lavorano e lavorano ancora. Sono qui per crearsi un futuro, con l’educazione indotta della nobiltà della fatica lavorativa. Cadono nell’eccesso del troppo lavoro , ma non accedono all’inerzia. “Il reddito di cittadinanza? Non so cosa sia”. Questa la risposta che ci si sente dare in via Paolo Sarpi, cuore della Chinatown milanese. Un’inchiesta di “Mattino Cinque” sul posto ha verificato che nessuno ha intenzione di chiedere il sussidio economico previsto dal governo: “Questione di educazione, nella nostra comunità la disoccupazione praticamente non esiste” – spiega Yunzi Sun, editore di China Radio Fm – “Questo provvedimento sta premiando chi non lavora e i cinesi vengono in Italia per lavorare, non per stare a casa”.Anche Francesco Wu, responsabile dell’Imprenditorialità straniera per Confcommercio ”, prova a far capire perché il reddito di cittadinanza non abbia ‘successo’ nella comunità cinese: “In tanti sono qui non solo per mantenersi ma per migliorare le proprie condizioni di vita”. Una lezione di responsabilità.
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Importante lezione di onesta e umiltà da parte di un popolo con grandi tradizioni