Domanda non retorica la cui risposta sia no. Scusate, anche la grafica conta in certe situazioni: NO. Tutto maiuscolo. Come i cinquantenni sul web. Ci metterei anche qualche errore di grammatica se servisse. Ieri i Gilet Gialli hanno dato alle fiamme un palazzo. Così, perché è bello. Oh, ovviamente dentro c’era una banca. Vuoi non dare la colpa di tutti ai perfidi banchieri, soprattutto se Ebrei? Non si poteva evitarlo. Era d’obbligo.
E la cosa atroce è la mutazione genetica radicale della protesta. Da un inizio che poteva avere senso, alla follia più totale. Non manca molto al primo morto. E dopo quello ci sono solo i cancelli dell’Inferno spalancati. Questo dovrebbe insegnarci qualcosa di importante su cosa sia, in radice il populismo. Non è un’ideologia, non è un’idea, non è nemmeno una trovata comunicativa. È una cabala di apprendisti stregoni assetati di potere, che usa quello che ha a disposizione per ottenerlo.
E così se per farsi vedere, coprire l’inconsistenza della proposta e dare un senso ai morti che il movimento ha avuto (purtroppo i martiri ci sono già, per quanto involontari) devi continuare ad alzare la posta. Anche se si tratta di una corsa verso il nulla. Le richieste razionali sono già state accolte. Un piano di aiuti in deficit è già stato varato. Di più non possono ottenere. Nessun Presidente Francese prenderà mai seriamente in considerazione le dimissioni per le pressioni di una piazza. Di quella piazza. Di quei Gilet. Gialli come le stelle. Ormai l’ultimo obiettivo praticabile è mandare qualcuno a Bruxelles.
Quanti morti può valere questo obiettivo? Speriamo se lo chiedano i leader della protesta. E, già che ci siamo, speriamo se lo chiedano gli aspiranti Masaniello, con o senza gilet gialli, delle nostre parti. Di Maio in primis. L’unico reale merito dei cinque stelle è stato, finora, di incanalare in una cornice istituzionale la protesta delle masse. Giocare col fuoco, esaltare le proteste di quel tipo, fingere che le violenze siano accidenti inevitabili della storia significa tradire quel tipo di successo. E Dio sa se l’unica cosa che ci manca sono dei posseduti che danno fuoco alle banche per uccidere i cattivi signori del denaro.
Laureato in legge col massimo dei voti, ha iniziato due anni fa la carriera di startupper, con la casa editrice digitale Leo Libri. Attualmente è Presidente di Leotech srls, che ha contribuito a fondare. Si occupa di internazionalizzazione di imprese, marketing e comunicazione,