Vince l’inter 3-2 il derby della Madonnina, al termine di una partita spettacolare e ricca di gol, tornando al terzo posto e allontanando i fantasmi della rimonta delle romane in zona Champions.
Un successo scaturito per mezzo di una prestazione orgogliosa e autoritaria per una buona ora di gioco, durante la quale si è finalmente visto l’atteggiamento giusto di squadra, concentrata e con la necessaria rabbia agonistica che non si vedeva da troppo tempo.
L’inizio è subito intenso, pressing alto dell’Inter che costringe il Milan ad abbassarsi nella propria trequarti, col gol di Vecino che sblocca subito il match e indirizza la gara in discesa per i nerazzurri.
L’Inter convince e manca il raddoppio in due clamorose occasioni, ancora con Vecino che spara alto a portiere battuto e col colpo di testa di Skriniar che finisce a lato della porta di Donnarumma.
Tuttavia il Milan ha comunque un’occasione con Calhanoglu, che costringe Handonovic ad una respinta difficoltosa.
L’Inter chiude il primo tempo ancora in pressione, con il rischio di un calo fisico nella ripresa che potrebbe diventare concreto, alla luce dell’impegno europeo di giovedi scorso.
Invece la ripresa vede di nuovo i nerazzurri in pressione alta, con raddoppi di marcatura che stritolano Piatek nella morsa tra Skriniar e De Vrij. Proprio l’olandese colpisce di testa su cross di Politano e raddoppia, indirizzando apparentemente il match.
Apparentemente, però, in quanto dopo pochi minuti Bakayoko sovrasta Gagliardini di testa e riapre il derby, con San Siro che spinge il Milan alla ricerca del pareggio.
L’Inter tuttavia regge l’urto e prova ad affidarsi alle ripartenze, così su un’iniziativa di un ottimo Politano trova il rigore che la riporta avanti di due gol, concesso per fallo di Castillejo e trasformato da Lautaro Martinez.
L’Inter pensa di avere la vittoria in pugno, si rilassa colpevolmente e concede un comodo cross in area che Musacchio trasforma per il 2-3, trasformando lo stadio in una bolgia.
Da quel momento il Milan si riversa in avanti alla ricerca del pareggio, l’Inter soffre ed è costretta a chiudersi a ridosso dell’area. Entra BorjaValero nel tentativo di ridare ordine ai reparti. Conti viene espulso per un intervento a gamba tesa su Martinez, poi l’arbitro Guida ci ripensa, va al Var e converte il cartellino da rosso a giallo. Spalletti protesta e viene allontanato. Il finale è thriller, con Cutrone che colpisce a colpo sicuro ma D’Ambrosio si immola in scivolata e salva la vittoria nerazzurra.
Finisce 3-2 per l’Inter, con contingente sorpasso in classifica. Milano è ancora nerazzurra.
Resta però un interrogativo inquietante sulla squadra di Spalletti: com’è possibile una differenza di prestazione e di carattere tanto marcata tra la partita orribile di giovedi in Europa League e quella gagliarda del derby?
Eliminata dalle competizioni europee e rimasta appesa al piazzamento Champions, la squadra ha probabilmente messo da parte le motivazioni dei singoli e si è ricompattata, ma tutto ciò conferma che la stagione in corso avrebbe potuto essere nettamente migliore e più ricca di soddisfazioni, se solo si fossero meglio gestite alcune situazioni che hanno creato una guerra fredda interna, anche nello spogliatoio.
Ora la sosta per le nazionali, in queste due settimane l’Inter farà bene a pensare al proprio futuro, immediato e della prossima stagione. I tifosi vogliono tornare a vedere una squadra che giochi da protagonista, in Italia e in Europa.
Avanti Inter.
Diego Stroppa
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