Non ci sono dubbi sul diabolico gesto e sull’autore: OusseynouSy, origini senegalesi, con cittadinanza italiana, autista di un bus con 54 ragazzini, decide di dar fuoco al mezzo gridando “Lo faccio per i migranti”.
E questa è in sintesi la cronaca di un episodio ancora da decifrare completamente nelle intenzioni e nella scelta esecutiva, ma che è indicativo e preoccupante per la gravità “Valutiamo tutte le ipotesi, compresa quella del terrorismo”. Lo ha sottolineato il procuratore di Milano, Francesco Greco. Di certo, ha chiarito il procuratore di Milano, “poteva essere una strage”. Ma “è stato un miracolo” soprattutto per merito dei carabinieri che, secondo Greco, “sono stati eccezionali perché sono riusciti a tirare fuori tutti i bambini dal bus” a pochi chilometri dall’aeroporto di Linate. Il senegalese è ora accusato di strage, sequestro di persona, incendio e resistenza. Il pm antiterrorismo di Milano, Alberto Nobili, ha aggiunto a Libero: “Voleva punire l’Europa per la politica che sta seguendo, inaccettabile contro i migranti. Ha sostanzialmente ammesso la sua condotta e la premeditazione, lo aveva ponderato da qualche giorno”. E ancora: “Ha fatto tutto da solo, non ha consultato nessuno e non ha ricevuto nessuna direttiva. Voleva che tutto il mondo potesse parlare della sua vicenda e prendere atto che le morti in mare con bambini sbranati da squali dovevano finire”. Niente legami con l’Isis, ma una grande rivalsa, una grande rabbia per una politica interpretata in modo distorto. Meraviglia la cittadinanza italiana, i reati pregressi di guida in stato di ebbrezza e violenza sessuale, l’assunzione di Autoguidovie. “Nostro collaboratore almeno dal 2002, dal 2004 era in servizio a tempo pieno – ha dichiarato Autoguidovie, la società che gestisce il bus – Negli anni non ha mai dato segnali di squilibrio, né avevamo mai ricevuto reclami sulla sua condotta come autista. A livello di compartimento aziendale (Crema e zone limitrofe) non eravamo a conoscenza dei suoi precedenti penali”. Come è possibile? . “Adesso è necessario anche che gli inquirenti facciano chiarezza sul perché l’azienda di trasporti abbia permesso a un delinquente simile, OusseynouSy, con alle spalle reati come violenza sessuale e guida in stato di ebrezza, di guidare un autobus con a bordo, per di più, dei ragazzini. Inoltre, viene spontaneo domandarsi anche come sia possibile che un pregiudicato per tali reati si sia vista concessa la cittadinanza. Forse sarebbe ora di prevedere anche una misura che tolga la cittadinanza a chi, dopo averla ottenuta, dimostri di non meritarsela.” (Riccardo De Corato FdI). Sintetizza l’urgenza Fabrizio De Pasquale, capogruppo di Forza Italia “La drammatica vicenda di San Donato suggerisce di convocare al più presto in commissione sia Atm che le varie cooperative che per Comune di Milano effettuano il trasporto pubblico per disabili e alunni al fine di verificare quali test e quali requisiti devono avere i guidatori cui sono affidati migliaia di passeggeri.”
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano