Un episodio come tanti. Un fatto di arbitraria violenza, di rabbia irrisolta, di minorenni. Costanti che si ripetono come affermazione dei singoli e del branco. Una necessità che si dilata, spesso dalle periferie, quasi che il branco possa dare coraggio e forza. La cronaca ha avuto come protagonista una gang di minorenni che ha iniziato a discutere pesantemente con un 36enne per futili motivi. Teatro il tram che mette in collegamento Milano a Cinisello Balsamo. Protagonisti un gruppo di ragazzi, un pretesto ingigantito e un pestaggio violento contro l’uomo che inutilmente ha tentato di difendersi, sotto gli occhi impauriti dei presenti. Una ferocia che sfogava un malessere trattenuto da tempo, una rivalsa che trova nella violenza uno sbocco ingiustificato. Inutile chiedersi il perché, inutile fare supposizioni su una società lassista, su un vuoto di valori. L’uomo colpito da una serie di pugni in pieno volto crolla a terra in un lago di sangue. Alla prima fermata gli assalitori sono fuggiti. Nessun testimone parla del ghigno della gang, ma la sicurezza, i controlli dove sono? Il mezzo pubblico sta diventando occasione e mezzo per gli atti più irrazionali, il luogo preferito per i tanti film dell’orrore che si svolgono a Milano. Secondo Sala dovremo salire sull’ATM con l’aumento del biglietto: perché il servizio è sicuro e ottimo? O dobbiamo pagare la paura?
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano