La manifestazione dei giovani in difesa del pianeta ha mostrato una nuova coscienza. Bigiare a scuola ha certamente aiutato ma invece di andare in giro si sono riversati nelle strade e nelle piazze. Ma non è a loro che rivolgo lo sguardo, e a cui tutti dovrebbero rivolgere lo sguardo. Lo sguardo deve essere rivolto a quelli che li hanno guardati, e li hanno apprezzati e applauditi. Non alle ragazze e ragazzi, ma alle donne e uomini che non erano in quelle strade ma che hanno li hanno visti in tv, e che si sono ritrovati in loro, come se quelle persone fossero i propri avatar. Che sia vero o meno che ci siano in atto cambiamenti climatici causati dall’uomo, queste persone sono il Nuovo Programma Energetico, il nuovo modo di relazionarsi con il pianeta Terra. Adesso dobbiamo chiedere a quelli che erano in strada e a quelli che li hanno visti in televisione di continuare ad agire in conseguenza a quelle scelte. Perché per salvare il nostro piccolo paese che si chiama Terra dobbiamo accettare tutti di cambiare il nostro stile di vita. Dobbiamo capire, imparare, e insegnare che consumismo non deve essere uguale a spreco. Consumare deve voler dire poter utilizzare quanto abbiamo, talvolta con semplicità, avuto; spreco vuol dire non utilizzare al meglio ciò che abbiamo. Alcuni eccepiscono che una riduzione dello spreco, del consumismo sfrenato appunto, comporterebbe una riduzione dei consumi e quindi un rallentamento economico, con ovvie conseguenze per tutti. Tale eccezione non ha fondamento. Non dobbiamo rallentare i consumi, dobbiamo solamente cambiare i consumi. Chi ha sovrabbondanza di beni materiali dovrebbe passare a quelli immateriali e lasciare quelli materiali a chi non ha avuto modo ancora di poterli avere e goderne. Chi ha beni materiali, e mi rivolgo in particolare ai giovani che erano in strada e a quelli che li hanno applauditi guardandoli, dovrebbe smettere (come scelta personale, e non per imposizione di qualcuno) di averli in sovrabbondanza, per rivolgersi a consumi di qualità. Un vecchio adagio credo vada ricordato, e soprattutto tramandato: se non sprechi niente, avrai sempre tutto quello che ti serve. La Terra, appunto.
Bruno M. Caterina
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