25 Marzo 2019 –A rischio l’oratorio di San Protaso in Lorenteggio – Arrivano le talpe di M4 – Questa sera alle 19,40 riunione nella chiesetta presente anche l’Ingegner Bruno Bosco
Un sabato sera mi chiamano: allerta crepe in Lorenteggio: da Primaticcio e sino all’altezza del numero 55. Saranno le talpe? Mi chiedo se l’aumento della velocità di scavo sino a 60 metri al giorno (sino all’anno scorso erano 8-15 metri) possa influire. Chiamo l’Ingegner Bruno Bernardo Bosco, esperto di costruzione di metropolitane, che aveva assistito il Comitato Foppa Dezza Solari predisponendo una relazione tecnica, grazie alla quale a colpi di ricorsi al Tar e battaglia in Consiglio Comunale è stato scongiurato un disastro. Il progetto iniziale di M4 infatti prevedeva di depositare 750.000 tonnellate di smarino (la terra scavata) nei giardini di Via Dezza, per poi trasportarla oltre San Cristoforo, utilizzando 50.000 camion, uno ogni 10 minuti! Al contrario la relazione Bosco prevede il trasporto dello smarino nel sottosuolo con nastri trasportatori, come si fa da più di venti anni! Peccato che il progetto di M4 fosse vecchio, un progetto secchiello e paletta del 1994! Venerdì 15 andiamo con Gaetano Bianchi e Ingegner Bosco in sopralluogo due, tre, quattro chilometri avanti e indietro. La causa delle crepe non è la velocità, perché, dice Bosco. le talpe non possono raggiungere 60 metri al giorno. Crepe ce ne sono in abbondanza anche esternamente, ma sono precedenti al passaggio della talpa, probabilmente si devono ai lavori degli scavi e della posa dei tiranti. Per prodursi ci vogliono anche sei mesi un anno. Certo con le talpe, le crepe potrebbero essere peggiorate. Ma il vero problema è la chiesetta, cioè l’Oratorio di San Protaso. La talpa è ferma in Tolstoj, da dove ripartirà e per arrivare all’Oratorio ci vuole solo qualche giorno,. Bisogna immediatamente proteggerla. E’ a serio rischio perché nell’anno mille le fondazioni non sono certe, e gli edifici poggiavano anche solo sul terreno. Ci hanno pensato? Dove sono le protezioni? Bosco propone di schermare la chiesa attraverso iniezioni cementizie e silicatiche, che isolino il sottosuolo dagli abbassamenti generati dagli scavi. Interpellato dal Corriere l’Ingegner Marco di Paola, Construction Manager di M4, ha detto che “sulla chiesetta è stato fatto uno studio, per cui è a rischio zero, certo bisogna monitorare”, come ? “Sui muri, dice, sono stati applicati quattro capisaldi” – e non è vero , ieri alle 15 non c’erano ancora – ma i capisaldi, per intenderci, o rilevatori, o mire sono quelle placchette a forma di tastiera del pianoforte che servono per segnalare vibrazioni oltre i limiti. Quindi la chiesa non viene protetta, se i capisaldi quando saranno stati messi, indicheranno scostamenti che cosa faranno? Si fermeranno? Dentro ci sono affreschi del ‘500, fuori ci sono due alberi che potrebbero crollare. Danno prevedibile per il gioiello che è l’Oratorio, per il blocco del traffico, per i possibili ulteriori ritardi nella realizzazione di M4. E siamo già a più quindici mesi, forse ventitre. Prevenire è meglio che curare, senza contare che nel progetto originale, la chiesetta non era stata nemmeno vista, tanto è vero che la stazione che doveva del tutto coprirla!, dopo le insistenti richieste dell’’associazione Amici della chiesetta o gesa di lucert, così si chiama in milanese, è stata spostata di dieci metri. I cittadini questa sera alle 19,40 si trovano alla chiesetta per parlarne, presenti l’ingegner Bosco e diversi avvocati. Mentre andiamo on line ne parla in Consiglio Comunale Fabrizio De Pasquale.
Io francamente sono trasecolato dalla superficialità di certa gente, che ,pure, viene pagata bene. E se mentre la talpa scava, sopra cade un albero ( e li a 2 metri passano le auto,?i pedoni ) ma se l albero uccide qualcuno? Incoscienti! Incompetenti?