Il pragmatismo solidale di Alessandro Prisco, candidato nel coordinamento di Piattaforma Milano

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E’ il rapporto quotidiano con le persone, con le loro insicurezze, le loro difficoltà, che spinge alla solidarietà. Ad una società con i suoi spazi, le sue dimensioni, dove i ruoli siano distribuiti in modo equo e produttivo. Alessandro Prisco, Presidente dell’associazione commercianti Asco Duomo, ha osservato le grandi disuguaglianze presenti in una città che sembra avvitarsi su se stessa e non trovare il respiro della soluzione. Ma la visione di una Milano futura, con l’apporto delle competenze e l’esperienza dei tanti “civili” che amano mettersi in gioco, può cambiare e far emergere sensibilità per tanti soggetti oggi dimenticati? Nella città che ha battezzato tutte le novità  più rilevanti della politica italiana il laboratorio che è nato si chiama «Piattaforma Milano» ed è il nuovo coordinamento delle forze liberali e popolari unite da un “rinnovato impegno per il futuro di Milano”. Spiega Stefano Parisi “Piattaforma Milano, vuole essere un modello nuovo, diverso, che parte dal basso e che si propone di mettere insieme non dirigenti e sigle di partito ma associazioni, comunità, persone. Un coordinamento di popolo, di cittadini impegnati nella politica, nelle associazioni, nelle professioni, nel sociale che lavorano insieme sui contenuti e sui temi che interessano la Città.”    E sono aperte le votazioni (clicca qui per le modalità),  praticamente le primarie del centrodestra dove sono rappresentate le 5 anime dei moderati. Alessandro è candidato nella lista di “Futuro Milano”. La Milano del mondo produttivo e commerciale, ma anche dei clochard e dei senza lavoro,  ha in Alessandro Prisco  un alleato. Nella sua visione futura c’è una Milano sicura, con regole rispettate, la valorizzazione dei negozi storici: una società che rivaluta i valori di sempre. “Il futuro è molto aperto, e dipende da noi, da noi tutti. Dipende da ciò che voi e io e molti altri uomini fanno e faranno, oggi, domani e dopodomani. E quello che noi facciamo e faremo dipende a sua volta dal nostro pensiero e dai nostri desideri, dalle nostre speranze e dai nostri timori. Dipende da come vediamo il mondo e da come valutiamo le possibilità del futuro che sono aperte.”(Karl Popper)

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