L’eleganza con cui si maschera l’ipocrisia e la convenienza, Di Maio e Salvini un recitare a scena aperta. Con gli spot televisivi, i sorrisi stampati, l’occhio ammiccante, la naturalezza di un attore verista, la pausa voluta perché l’effetto sia sicuro, in attesa del plauso finale. Dimenticavo: il sorriso è rotondo eternamente collaborativo, le risposte suonano le corde di chi attende, hanno quella melodia che convince, come il valore assoluto della verità. Ma oggi va di moda ed è assolutamente sorprendente il retroscena. Tutti i giornali degni di essere stampati, quelli firmati da opinionisti conosciuti, quelli che hanno le entrature segrete, quelli che presentano prima la testata che fa fede, quelli hanno il privilegio di conoscere ed esporre verità. O così pensano che sia. Il retroscena spesso è deduttivo, carpito nei corridoi, letto sulla stizza dei volti, riportato due o tre volte, ma determina la percezione che il retroscena sia ben diverso dalla pubblica scena. E tra una scena rassicurante c’è sempre un retroscena che emerge con una dialettica spesso aspra e ultimativa. E il riferimento ai campioni del Governo Salvini e Di Maio è fortemente voluto. Oggi le richieste di crescita e le soluzioni proposte da Confindustria misurano la distanza tra i due vice-premier, nonostante i sorrisi. Scrive Huff. Post “Se la presentazione all’esterno della crisi registra toni differenti, che generano a loro volta divisioni e discussioni, all’interno le soluzioni sono poche e tutte concentrate sulla necessità di alzare l’asticella del Pil con lo sblocca-cantieri e con il decreto crescita. Conte invita addirittura a non concentrarsi solo sul Pil, prova a smussare le divergenze tra Di Maio e Salvini e pubblica sui social una foto che lo ritrae sorridente e rilassato nelle campagne fiorentine insieme al segretario della Lega. “Sono contento che si siano chiariti” commenta Luigi Di Maio, ma nella triangolazione c’è sempre qualcuno che frena l’azione del Governo.” Insomma il retroscena o meglio il retro pensiero immobilizza le decisioni.

Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano