L’incubo Kabobo rinasce a Corvetto

Milano

Cioè, esci di casa per una boccata d’aria, non importa l’ora o il quartiere e incontri la follia violenta.

Già perché gli emuli di Kabobo che ha l’onore di aver manifestato la ferocia per primo, sembrano nascere e vivere terrorizzando la gente. E le armi sono spesso diverse l’una dall’altra, ma la volontà si ripete causando il panico. L’ultimo episodio in ordine di tempo sputa rivalsa e aggressione  verso ignari  passanti. Il nordafricano brandiva una lunga katana in mano terrorizzando i passanti. E la giustificazione che fosse in uno stato di alterazione mentale, pone molti interrogativi irrisolti, evidenzia un grave disagio. Chi li accoglie senza offrire un’integrazione reale, sa che può disorientare un equilibrio fragile? L’immigrato aveva precedenti penali, si sentiva un giustiziere e molto probabilmente era ubriaco. Ma ha dimostrato una forza sovrumana perché per fermarlo si è reso necessario l’intervento di ben otto uomini della Guardia di Finanza, che lo hanno neutralizzato con grande fatica.

L’incubo Kabobo si diffonde, se ne parla, si invoca un potenziamento della sicurezza, ma i fatti di cronaca che si susseguono dimostrano che anche una boccata d’aria può non essere innocente.