Milano ha perso l’Ema perchè il Governo Gentiloni mandò il Sottosegretario all’attuazione del Programma al vertice decisivo. Cambiano i governi ma non la disattenzione per le candidature di Milano. Sulle Olimpiadi invernali 2026 siamo obbligati, per la prima volta nella storia, a una candidatura avanzata da 2 Regioni e non dal Governo nazionale, per i pruriti dei 5 Stelle. Incredibilmente anche sulla sede del Tribunale Europeo dei Brevetti, che pareva obbiettivo abbordabile, l’Italia dello scombiccherato Governo Conte sta penalizzando Milano. Forse non per disegno politico ma per incapacità, ma il risultato purtroppo è lo stesso.
Il Tribunale Europeo dei Brevetti non è una bazzeccola. Non parliamo della sede principale che ha sede a Parigi, ma di una delle 2 sedi settoriali che oggi sono a Monaco e a Londra, dove la brexit incombe. L’Ordine degli Avvocati ha valutato l’indotto di una sua eventuale presenza a Milano in 350 milioni. Le tematiche relative alla tutela di marchi e brevetti, la protezione di tecnologie industriali, scientifiche e digitali è centrale e le società ci investono tantissimo. Inutile dire che avere una sede sia pure specializzata porterebbe lavoro non solo per gli studi legali ma anche per il mondo del turismo, dei servizi, della comunicazione e della IT.
Cosi Lunedi il Consiglio Comunale ha approvato all’unanimità una Mozione che chiedeva al Governo di impegnarsi per richiedere questa importante istituzione europea, che peraltro spetterebbe di diritto all’Italia, essendo il nostro paese il quarto per brevetti depositati. La mozione era stata proposta da me e Gelmini ma firmata praticamente da tutti i gruppi. Milano in questi casi fa sistema e ha addirittura messo a disposizione uffici in Via San Barnaba.
Ieri pomeriggio invece la Camera si è divisa su delle mozioni che impegnavano il Governo sulla candidatura italiana per il Tribunale dei Brevetti. Bocciate quelle di Forza Italia, Fratelli d’Italia e PD che indicavano Milano, approvata quella di Lega e 5Stelle che parlano genericamente di Italia senza citare Milano.
Ora francamente non si capisce perché non sostenere Milano che può vantare sul fronte marchi e brevetti tradizione e leadership italiana da sempre. Forse la Lega e i 5 Stelle vogliono promettere in campagna elettorale nuove sedi (Torino o Napoli ) ma è veramente demenziale che si penalizzi una città che ha già lavorato per la candidatura e ha ottime possibilità di convincere i paesi europei. Perchè la Lega Nord non la smette di appoggiare misure pro sud e si mette invece a difendere gli interessi di Milano?
Fabrizio De Pasquale ha 60 anni, è sposato, padre di 2 figli e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche, è stato Capo ufficio stampa di varie aziende e del Ministero dei Beni Culturali. Ha lavorato per RAI ed Expo2015 e per un centro media. E’ stato per 24 anni Consigliere e poi Capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino. Conosce bene Milano ma non smette mai di scoprire i problemi e le eccellenze che la metropoli produce ogni giorno. E’ Direttore e amministratore di Milanopost dal 2014 e crede nel ruolo dell’informazione locale per migliorare la città e i suoi abitanti.