Primo anticipo del Sabato, e prima conferma che la Juventus si è messa virtualmente in tasca l’ottavo titolo consecutivo. A dispetto del risultato, ovviamente, che ha visto la Spal battere gli avanzi di panchina e promesse del vivaio bianconero. Tanto certa la squadra di Allegri, da permettersi di rimandare una festa che ormai rimane solamente da ufficializzare in qualsiasi data. Protestano le squadre coinvolte nella bagarre per la retrocessione, accusando la Juve di scorrettezza e influenza sugli esiti di classifica, ma non esiste regolamento che impedisca ad una squadra di schierare un tesserato qualsiasi al posto di CR7 o altri.
Nel secondo anticipo, la Roma vince a fatica con l’Udinese, guadagnando temporaneamente la quarta posizione ai danni del Milan, che però riesce a rimettere le cose a posto battendo la Lazio su rigore a S.Siro. Napoli vincente contro un Chievo ormai ufficialmente in B, Sampdoria che vince il derby della lanterna, Sassuolo e Parma si scambiano un punto a testa per la salvezza, mentre l’Inter mette altri punti tra il suo terzo posto e la quarta e quinta posizione occupate da Milan e Roma.
Spal – Juventus 2-1
Priva di almeno 8 titolari, la Juventus prova a indirizzare subito la partita, ma ci riesce solo alla mezz’ora con un tocco più fortunato che intenzionale. Un sinistro di Cancelo si imbatte nella caviglia di Kean, che gode di un momento di forma e buona sorte decisamente incisiva, e beffa Viviano per il vantaggio bianconero. Ma in apertura ripresa, la Spal centra subito il pareggio su azione da corner. Il cross di Schiattarella viene sfruttato da Bonifazi, che in imperiosa elevazione batte Perin. I ferraresi, ringalluzziti dal gol, provano a sfruttare il momento per mettere a segno il colpo della rimonta, e la Juventus mostra segni di sofferenza, ma la diversa statura tecnica le consente di superare l’empasse ritentando, ma senza successo, il massimo risultato con Dybala e il subentrato Bernardeschi. E’ quindi la Spal a riprendere coraggio e arrivare alla vittoria con Floccari, che al 75′ raccoglie un pallone portato avanti con veemenza da Murgia, e insacca regalando 3 punti alla formazione di Ferrara. Festa Juve rimandata, ma si tratta solo di un punto, da racimolare in 7 partite.
Roma – Udinese 1-0
Inizia meglio l’Udinese, che in pochi minuti ci prova due volte, con De Paul (fuori non di molto), e un sinistro di Mandragora che Mirante devia in angolo. Al quarto d’ora, anche Lasagna gioca la sua carta, e incrocia un diagonale che si spegne poco distante dal secondo palo. La Roma si scrolla il torpore prima della mezz’ora, creando qualche occasione per passare in vantaggio: Cristante fallisce da due passi, e Zaniolo tenta un loop al volo su un centro di El Shaarawy. Al 32′ Musso compie l’unica parata, su un sinistro di Marcano, e Schick prova da posizione angolata, ancora fuori. Nella ripresa, la Roma rischia nuovamente di andare sotto, con l’Udinese che accelera e mette in crisi più volte la retroguardia giallorossa con Okaka, che si fa parare il tiro da Mirante, e poco dopo Di Maio colpisce il palo con una girata di testa. Scampato pericolo, la Roma indovina finalmente lo spiraglio buono con El Sharawy che imbecca ottimamente Dzeko. Il centravanti giallorosso interrompe mesi di astinenza e consegna 3 punti preziosi alla Roma in chiave Champions.
Milan – Lazio 1-0
Partita che per molti versi era giudicata determinante per la scalata al quarto posto, utile per il treno europeo. Quando ormai il pareggio sembrava prendere corpo, nonostante una gara caparbiamente combattuta su entrambi i fronti e una Lazio che appariva più pericolosa a fronte del maggior volume di gioco milanista, un lampo di emozioni contrastanti accende lo stadio nel giro di pochi minuti. Prima viene fischiato un rigore da Rocchi per un tocco di gomito di Acerbi in aerea, ma la VAR induce l’arbitro a rivedere l’azione e concedere solo un corner: in effetti, il braccio di Acerbi risulta correttamente aderente al corpo, escludendo quindi la volontarietà. Ma una manciata di secondi più tardi, Rocchi fischia nuovamente per un nuovo intervento di Durmisi su Musacchio, e stavolta il rigore è assegnato e realizzato da Kessié. Un ulteriore caso da VAR ci sarebbe stato per la Lazio, a seguito di un atterramento di Milinkovic S., ma l’arbitro non lo ritiene rilevante. In pratica, oltre al gol del Milan, l’episodio che più di altri poteva cambiare il risultato si fissa su un palo colpito da Immobile su finire del primo tempo, ma agli atti è il Milan a incassare 3 punti che tornano, dopo 4 giornate con 3 sconfitte.
Torino – Cagliari 1-1
Dopo un primo tempo combattuto ma concluso fortunosamente a reti inviolate, i granata di Mazzarri sbloccano il risultato al 52′: Zaza si avventa su un traversone di Izzo da calcio piazzato, e porta in vantaggio il Toro. Ma poco oltre la mezz’ora della ripresa lo stesso Zaza manda a quel paese l’arbitro Irrati che gli fischia un fallo, e si guadagna il rosso. A quel punto il Cagliari pareggia, con Pavoletti su lancio di Cigarini. Gol convalidato dopo consulto VAR per sospetto fuorigioco. Finale di partita con altri cartellini che volano, e sono rossi anche per Barella e Pellegrini, Cagliari che finisce in 9 ma si porta a casa un punto che diventa prezioso, in vista della probabile salvezza.
Fiorentina – Bologna 0-0
Inizio della nuova avventura di Montella sulla panchina viola, un pareggio che tutto sommato non punisce, ma nemmeno premia nè l’una nè l’altra. Partita agonisticamente accesa, con diverse occasioni e rovesciamenti di fronte, ma chi va più vicino al vantaggio è la Fiorentina al minuto 80. Tiro, o meglio traversone dalla sinistra di Muriel, che Chiesa non aggancia e palla che va ad incocciare il secondo palo. Solo un minuto dopo, é il Bologna a mancare l’occasionissima, su erroraccio di Veretout che, con Lafont parecchio fuori porta, perde palla. Santander consegna a Orsolini, ma questi ritarda il tiro e permette a Lafont di recuperare posizione in extremis, evitando la beffa ai viola. Pareggio, e tutti a casa con un punticino.
Sampdoria – Genoa 2-0
La Sampdoria torna in corsa per un piazzamento in Europa, con un derby n°118 della lanterna, vinto meritatamente. Defrel e Quagliarella i frombolieri di turno, Genoa in inferiorità numerica per il rosso a Biraschi sul rigore segnato da Quagliarella. Le reti al 53′ con Defrel che intercetta perfettamente un cross dalla destra del capitano e insacca da distanza ravvicinata. Lo stesso Quagliarella sigla il 2-0 su rigore per mani sempre di Biraschi (poi espulso) , e avrebbe occasioni per la doppietta personale, ma Radu gli nega la soddisfazione.
Sassuolo – Parma 0-0
Nulla di fatto nel derby emiliano, tra Sassuolo e Parma non la spunta nessuno ma se una delle due può recriminare è il Parma, che fallisce un calcio di rigore con Ceravolo. Tuttavia, una vittoria del Parma non sarebbe stata lo specchio della partita, in larga parte giocata meglio dal Sassuolo, che con Boga colpisce anche un palo. Sia per i parmigiani che per per i padroni di casa, punto che conta in chiave salvezza.
Chievo – Napoli 1-3
Pur senza proclami garibaldini di impossibili rimonte, il Napoli si impone senza troppo sudare al Bentegodi Verona, condannando matematicamente il Chievo alla retrocessione dopo 11 campionati in serie A. Mattatore della partita, Koulibalì, con una doppietta che incorona una partita di grande livello. I suoi gol al 15 del primo tempo, di testa su azione da corner, e all’81’ ancora su azione da calcio d’angolo. Nel mezzo, il bel gol di Milik, che al 64′ fa secco Sorrentino con un potente sinistro, dopo aver mancato poco prima un altra ghiotta occasione. Napoli che consolida il suo secondo posto nonostante le velleità dell’Inter, vincente a Frosinone, ma distante ancora 7 punti.
Frosinone – Inter 1-3
Spalletti è categorico, non ammette scherzi che altre volte sono costati alla squadra punti persi malamente, in particolare nei recuperi. La corsa alla Champions è da considerare obiettivo irrinunciabile e l’Inter, pur con il suo gioco solitamente più attendista che dirompente, sembra da subito intenzionata a controllare che tutto vada secondo i piani. Senza scossoni fino quasi al 20′, quando un ottimo D’Ambrosio trova la testa di Nainggolan che pesca l’angolo, dove Sportiello non potrà arrivare. Prova a reagire il Frosinone, qualche buona trama la imbastisce ma a 10′ dalla fine del primo tempo l’arbitro vede un placcaggio di Chibsah in piena area ai danni di Skriniar. Cede Icardi l’onore del tiro dal dischetto a Perisic, il quale spiazza il portiere e insacca il 2-0, ricevendo l’abbraccio dello stesso Maurito e dei compagni. Poco prima dell’intervallo, Politano ha la palla del terzo gol, solo davanti al portiere che riesce miracolosamente ad intercettare, trasformando in angolo un gol che sembrava inevitabile.
L’Inter allenta un pò la pressione nella ripresa, concedendo ai ciociari di riprendere un minimo di coraggio, che infatti arrivano ad accorciare le distanze con Cassat il quale, sfruttando una leggerezza difensiva, riesce a tirare verso Handanovic, cogliendolo impreparato. Il portiere riesce a deviare leggermente il pallone, che finisce però ugualmente in rete. Prova ad insistere il Frosinone, illudendosi di trovare il pareggio, ma è Vecino a chiuderla al 93′, su ottimo suggerimento di Icardi che poco prima aveva mancato un paio di volte la terza rete da ottima posizione. Esce col carniere pieno l’Inter , che ricaccia a distanza di sicurezza le prime due concorrenti Milan e Roma, in attesa del confronto diretto con i giallorossi al prossimo turno. Dovessero uscirne con almeno un punto, sarebbe la quasi certezza di centrare almeno uno dei posti disponibili per la prossima Champions League.
Posticipo Atalanta – Empoli Lunedì 15 Aprile, ore 20,30