“Considerando l’attenzione che Matteo Salvini sta avendo in questi giorni per l’introduzione della flat tax nella prossima Legge di Bilancio, ci permettiamo di ricordargli che la soluzione, sul tema, l’avevamo già fornita noi di Forza Italia qualche mese fa, nella “contro finanziaria” presentata durante l’approvazione della scorsa Legge di Bilancio. La proposta della flat tax, ci teniamo a sottolineare, non è né una novità assoluta, né un copyright della Lega, dal momento che la prima a proporla, esattamente nel 1994, fu proprio Forza Italia, durante il primo governo Berlusconi, e che solo perché la Lega di allora si mise di traverso, questa non venne davvero realizzata. Siamo felici che oggi la Lega abbia cambiato posizione e si sia presa a cuore la riforma del fisco, utilizzando una formula liberale che ha funzionato già in molti Paesi dove è stata applicata. Se la flat tax dev’essere introdotta, occorre, tuttavia, che sia introdotta correttamente e con le risorse necessarie per il finanziamento dell’operazione.
Innanzitutto, bisogna fare, sulla questione, una ennesima operazione verità. Risorse per evitare l’aumento dell’IVA e tagliare l’Irpef attraverso l’introduzione dell’aliquota piatta, come sostengono Matteo Salvini e Luigi Di Maio, non ce ne sono. Al punto in cui è la finanza pubblica italiana, per colpa dell’incapacità dimostrata da questo Governo nel gestire i conti pubblici, purtroppo, le clausole di salvaguardia dell’IVA dovranno scattare obbligatoriamente. Anche il ministro dell’Economia Giovanni Tria lo ha dichiarato correttamente ieri, per evitare agli italiani inutili illusioni. Detto questo, anche con l’aumento dell’IVA è possibile introdurre la flat tax, che nella proposta della Lega costerebbe almeno 12 miliardi di euro, a patto di recuperare i soldi mediante l’abolizione delle due misure bandiera di questo Governo, il reddito di cittadinanza e la quota 100, che secondo il parere unanime degli economisti nazionali e internazionali, sono due misure nocive per l’economia e la finanza pubblica italiana, in quanto non creano un solo euro di Pil in più e creano un forte disincentivo sull’offerta di lavoro. L’abolizione di queste due misure garantirebbe risorse per circa 15 miliardi. I fondi così liberati verrebbero investiti per la flat tax, attraverso l’abolizione delle aliquote del 38 e del 41% e l’aumento da 75mila a 150mila euro della soglia da cui parte l’aliquota al 43%. Questo il primo passo, in attesa del passaggio all’aliquota unica”.
Lo scrive in una nota Renato Brunetta, deputato e responsabile economico di Forza Italia.
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