La mia esperienza a Notre Dame

Esteri
Appena Sabato pomeriggio ho visitato Notre Dame a Parigi e quindi l’incendio di ieri mi ha veramente impressionato. 
Sabato nella piazza antistante stazionavano migliaia di persone. Le code per l’ingresso erano brevi e ordinate, ma i controlli piuttosto sommari e senza metal detector.
L’interno della chiesa era affollatissimo fra visite guidate, turisti individuali ma anche molti fedeli che pregavano in coro in varie cappelle e nella navata centrale.
All’interno della cattedrale il cantiere da cui è scaturito l’incendio non era visibile perché collocato sulla parte esterna del tetto. Anche dalla Piazza il cantiere non era visibile. Questo spiega perché forse si sono persi secondi e minuti preziosi. Anche il traffico caotico del centro di Parigi può avere determinato qualche ritardo nell’intervento dei “sapeurs pompiers”
Dentro Notre Dame non vi sono molti quadri ma lasciano estasiati l’architettura gotica, i rosoni e le vetrate colorate (parzialmente distrutte purtroppo) nonché l’imponenza dell’edificio in contrasto con la piccola isola sulla Senna su cui sorge. Una serie di pannelli  posti dietro l’altare spiegavano gli 800 anni di vita della cattedrale e gli innumerevoli rifacimenti e modifiche. I turisti festosi non potevano certo immaginare che presto ve ne sarebbe stata un’altra!
Lo shock è grande quando un simbolo brucia. Guardiamola in positivo: la vecchia Europa ci ha regalato 70 anni di pace e convivenza civile che ci hanno risparmiato distruzioni e devastazioni, per questo quando un evento accidentale distrugge una parte dell’immenso patrimonio culturale, ciò suscita tanta angoscia.
In ogni caso la scena delle migliaia di persone che intonano preghiere corali davanti la cattedrale è bellissima: infonde speranza e fiducia nel futuro.

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