C’è sempre quel dubbio ricorrente sulla funzionalità piena della memoria in Sala, ma è una sensazione che non bisogna ascoltare, d’altronde la delibera è stata approvata all’unanimità e non può tirarsi indietro. Anche se la decisione di rimuovere i binari morti arriva adesso, è fin dai tempi di Pisapia che questi invocano una degna sepoltura. L’urgenza, a ben vedere, c’è da tempo e non solo per un elementare decoro. Quelle braccia sull’asfalto che creano buche, a volte voragini, non aspettano nessuno, sono pericolose per i pedoni e i ciclisti, ma soprattutto testimoniano la loro inutilità e bruttezza.
In tutta Milano ci sono 18,2 chilometri di binari inutilizzati su un totale di 270 chilometri di rotaie. E quei 18,2 chilometri di rotaie morte di noia perché abbandonate, non hanno una meta, non vanno da nessuna parte. Per fortuna la Giunta si è accorta che non rientrano neppure nel sogno futurista di una città efficiente. Verranno rimossi non si sa quando, presumibilmente lasciando un asfalto sconnesso. Meglio tardi che mai, ma sulle strade di Milano altri abbandoni: cartelloni caduti, segnaletica dimenticata ma non più utilizzabile, cantieri aperti e inutili, resti di bivacchi abusivi, l’esposizione di un degrado che sembra non finire. I Municipi hanno gridato più volte il loro sconcerto. Lo smemorato Sala non può dimenticarsene.