Beppe Sala vede e rivede il suo film con quel sorriso sicuro che si appoggia al viso nei momenti epici delle sue dichiarazioni. Il dubbio, il probabile non lo sfiorano. Se ancora qualcuno si chiede perché si impunti (vedi aumento ATM) e voglia ottenere, la risposta sta in quel film che srotola realtà sognate, un condottiero che si innamora delle sue idee, una città che corre con le infinite week. Roba da ricchi, naturalmente, roba da utopia. Basta non ascoltare le periferie che piangono, gli angoli che squadernano l’abbandono, i cantieri che hanno il singhiozzo. “Milano ha davanti 10 anni di crescita. Lo dico con sicurezza, perché vedo come si muove l’imprenditoria, il settore del real estate e le università. Penso che stiamo facendo scelte giuste, a partire dalla sociodemografia della nostra città”. Lo ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, intervenendo alla presentazione delle attività in Italia di Walgreens Boots Alliance. Scelte giuste che premiano il suo mondo che poi è l’unico che conosce e che frequenta. Nel suo film la pellicola dura anni di conquiste, di potere, di centralità. La genialità dell’imprenditoria è l’unica realtà a cui fa riferimento nel buio dell’altra faccia della città troppo accattona, troppo succube del Pane quotidiano, troppo diversa.
“Penso che se qualcuno dovesse chiedere ad altri sindaci di grandi città italiane come vedono la loro città nel 2030, farebbero fatica ad avere una visione. Noi stiamo facendo un altro campionato” ha detto il sindaco a Italpress, specificando l’orizzonte temporale su cui la sua Giunta si sta muovendo. Per cambiare le cose, ha detto, “serve presidiare giorno per giorno, ma è necessario pensare su un periodo lungo, anche se non lunghissimo. E il nostro riferimento è al 2030”
Il film che ha proiettato sulla pellicola un lungo periodo gestito e dominato da Sala, Maran ecc. Un regno di un monarca assoluto, di un veggente a lungo termine. Per cambiare le cose, dice. Ma quali?

Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano