Questo governo è sempre più uno stupro all’intelligenza dei cittadini, a qualsiasi partito appartengano. L’altalena dei compromessi, dei do ut des teneva gli spettatori con il fiato sospeso. Le scaramucce venivano assorbite dai corridoi, le parole roboanti dei giornali che riferivano minacce e frasi ultimative, venivano poi smentite dai due vicepremier come illazioni. Lo stupro era alla prima fase, quella dell’ambiguità. Quel collante di determinazione, quasi fossero unti da Dio, abbracciava un contratto di intenzioni, senza dettagli: un patto tra un bamboccione e un uomo che conosce la strada. Il bamboccione, però ha la furbizia e la malizia di chi si trova da un giorno all’altro il potere (e che potere) in mano. Ascolta le spinte di una platea giustizialista e tranchant, agisce con il pressapochismo di chi non ha alcuna esperienza, subisce a volte decisioni che non condivide. Ma per il potere diventa una trottola che perde l’identità, salvo poi ricordarsi che quella platea diminuisce a vista d’occhio. L’altro, Salvini, ha percorso strade, ha ascoltato gente di ogni estrazione sociale, ha incamerato una volontà che non ha tempo da perdere, scende a compromessi che, comunque, non stravolgano il suo progetto politico. Ha fretta. Il tempo scandisce intenzioni e azioni. Quel collante di tensione e di determinazione che li univa per governare, si sfilaccia. Fino a rompersi. Sono andati in frantumi fiducia, rispetto, dialogo. Poco importa che l’episodio determinante sia l’inchiesta su Siri e l’atteggiamento forcaiolo dei 5 stelle, perché la comprensione delle ragioni dell’uno e dell’altro non esiste più. La sete di potere pare rimanere. Il dialogo ha lasciato il posto al silenzio. Il tempo sta perdendo la pazienza. Lo stupro all’intelligenza dei cittadini è compiuto. L’Italia aspetta un Godot che si chiama Governo.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano