Il “modello” Milano diventa capitale delle truffe?

Milano

Dopo tanta esaltazione per i record conquistati, non ultimo quello di meta preferita dai turisti, oggi conquista un nuovo traguardo: città capitale delle truffe. E la gente si sposta dall’Australia, dal Giappone, dalla Svizzera per venire raggirata e derubata qua Milano. Sta diventando una consuetudine, con turisti attirati dallo sfavillio di una città “modello”, dove le ombre sono in periferia e non si vedono. Milano squaderna alberghi gran lusso, ristoranti stellati, ambienti elegantemente snob e il gioco del sembrare è fatto. I truffatori, occorre dirlo, sono degli attori preparati e raffinati che hanno perfezionato l’arte con il tempo e con quella furbizia che in Italia è spesso un valore aggiunto. E le truffe vengono preparate sui social con paziente attesa, curate nei dettagli e quando la vittima è pronta, viene a trattare l’affare direttamente e personalmente a Milano. E Milano recita il modello di città  tanto strombazzato da Sala, con le luci della speranza. Libero esemplifica raccontando due episodi costruiti ad arte “…Prima era toccato a un produttore di gioielli tedesco che, tramite la sua azienda con sede alle Mauritius, era stato contattato per la vendita di diversi preziosi del valore complessivo di 70 mila euro. Luogo scelto per chiudere l’affare la hall di un importante albergo di piazza Fontana, a pochi passi dal Duomo. Ad aspettarlo un uomo che, dopo aver esaminato i gioielli con attenzione, consegna all’imprenditore tedesco una valigetta contenente la somma pattuita in denaro contante. Denaro ovviamente falso, ma questo si verrà solo dopo che il truffatore si sarà allontanato. Due giorni più tardi, il 24 marzo, a cadere vittima dello stesso raggiro sono invece due orefici provenienti dall’Arizona. Padre e figlio cui, molto dispiaciuti, i commessi dell’Apple Store di piazza Liberty hanno dovuto comunicare che le banconote con cui stavano cercando di pagare un computer portatile erano false e, con esse, anche il resto dei 360 mila euro ricevuti, quello stesso pomeriggio, come pagamento per numerosi orologi e gioielli in oro.” Ma si potrebbe continuare con altri esempi anche se già pubblicati singolarmente su questo giornale.

Non credo che Sala sbandieri ovunque anche questo primato, ma le denunce si moltiplicano in modo esponenziale e non è una bella presentazione.

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