Frecciarossa soppresso: macchinisti ubriachi alla stazione di Brescia

Cronaca

Il treno Frecciarossa 9604 del 28 aprile che doveva  partire dalla stazione di Brescia per Napoli alle 5.17 di domenica mattina, è stato soppresso. Il capotreno si è accorto che chi doveva condurlo era salito ubriaco sul locomotore e ha segnalata la situazione alla polizia ferroviaria. I 65 passeggeri sono stati così trasferiti in treno a Milano Centrale, mentre per i due macchinisti è scattato il test dell’etilometro, che ha confermato lo stato di ebrezza.

Secondo il racconto alla Polfer di uno dei macchinisti, lui e il collega sabato sera sarebbero usciti a cena, durante la quale hanno bevuto fino ad ubriacarsi. L’appuntamento in albergo per raggiungere insieme la stazione era alle 4 di mattina,  ma il più giovane dei due, di circa 20 anni e due di anzianità aziendale, non si è fatto vedere. L’altro, un trentacinquenne, si è recato ugualmente in stazione e ha acceso il treno, senza però aprire le porte, così i passeggeri non sono saliti sui vagoni.

Il test dell’etilometro fatto al 35enne dalla Polfer, intervenuta insieme alla Polstrada, ha riportato un tasso alcolemico di 1,95, quasi quattro volte oltre il limite previsto dalla legge per mettersi alla guida, che è di 0,5 g/litro. Il macchinista più giovane invece è stato trasportato  in ospedale in ambulanza direttamente dall’albergo a causa  di un malessere dovuto all’eccesso di alcool. Grazie a un accordo con Trenord, i passeggeri sono stati trasferiti in treno a Milano Centrale per proseguire infine su un Frecciarossa per Napoli.

Trenitalia ha diramato una nota in cui ha confermato la cancellazione del treno 9604 in partenza da Brescia alle ore 5.17: “E’ stata disposta da Trenitalia dopo aver accertato la non idoneità dell’equipaggio alla conduzione del treno. Trenitalia verificherà eventuali violazioni da parte dei macchinisti degli obblighi contrattuali e della deontologia professionale e si riserva di adottare tutti i provvedimenti del caso”.

Secondo Trenitalia, un episodio simile non si era mai verificato. Ora l’autorità giudiziaria, a cui sono stati inviati gli atti, che dovrà valutare se ci siano gli estremi per procedere penalmente.

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