Cari amici, discutiamo senza pregiudizi su #futuro e lavoro. Macchine, robot e intelligenza artificiale cambieranno tutto e buona parte dei bambini che oggi si iscrivono a scuola da grandi faranno lavori che ancora non esistono. Questa enorme trasformazione non può essere ridotta a una polemica provinciale contro lo sviluppo, come fanno i nuovi moralisti del nostro Paese. Chi si scaglia contro la modernizzazione è lo stesso che governa scaricando debito sulle spalle dei giovani, con lo statalismo e attraverso un uso distorto della spesa pubblica in chiave elettorale e parassitaria. Sono loro i primi ad avere paura della innovazione! Leonardo e Claudio Becchetti hanno ricordato giustamente che negli ultimi 15 anni sono stati creati mezzo miliardo di posti di #lavoro nel mondo! Tanti lavori in futuro sono destinati a sparire ma un numero ancora maggiore a nascere. Se l’Italia vuole partecipare da protagonista a questa sfida serve un fortissimo investimento nella scuola, nella università e nella ricerca. Più scienziati, più matematici e ingegneri. Più merito e competenze. Sarà questo slancio verso la conoscenza, unito ai passi in avanti straordinari della tecnica, a permettere di distribuire meglio la ricchezza e a dare nuove opportunità a chi lavora. Non le chiacchiere sulla fine del lavoro!
Stefano Parisi
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