Oggi comincia il Festival della Cannabis a Milano. Nella città con il maggior quantitativo di droghe sequestrate, nella città dove opera almeno un migliaio di spacciatori, dove un quarto degli studenti fa uso di droghe leggere, alcuni imprenditori stanno pensando di cavalcare la moda della cannabis light.
Gli organizzatori della fiera hanno disseminato la città di stendardi con il simbolo della cannabis e la scritta io non sono droga. Un messaggio volutamente distorto ed equivoco per far parlare dell’evento e per promuovere non tanto la fiera quanto l’uso della cannabis.
Sollecitati da genitori disperati perché messi in difficoltà dal messaggio contraddittorio nella loro quotidiana opera di rieducazione di figli dediti all’uso di droghe leggere e pesanti, alcuni consiglieri comunali hanno protestato e chiesto di discutere subito dell’iniziativa e di vietare i poster.
Nulla da fare, se ne discuterà a evento finito solo grazie a una mozione di Forza Italia. Il Sindaco pensa di cavarsela scrivendo all’Autorita delle Comunicazioni che risponderà fra un mesetto.
Strano! Appena qualche mese fa, per salvare un murales della comunità LGBT, era intervenuto in prima persona sulla concessionaria di pubblicità chiedendo di rimuovere e spostare una pubblicità Nike
Purtroppo lui e la sua giunta non hanno la minima percezione dei danni sociali, sanitari ed economici che sta assumendo la esplosiva diffusione di droghe leggere e pesanti, favorita da una rete infinita e pervasiva di piccoli spacciatori pronti a tutto perché reclutati fra disperati migranti senza permesso e senza lavoro.
Droga a basso costo venduta da persone senza scrupoli che alimenta la malavita organizzata ma soprattutto brucia il cervello di intere generazioni che ne porteranno i segni per sempre.
Per questo il Sindaco e il Comune dovrebbero subito affrontare l’emergenza droga con tutti i mezzi repressivi ed educativi. Invece balbettano tra la opposizione a misure più dure contro gli spacciatori e la solita teoria buonista che le droghe leggere non fanno danni e anzi dovrebbero essere liberalizzate (dove è successo come in Canada si sono già pentiti).
Una leggerezza contro cui Lunedì chiameremo a rivoltarsi tutta la città.
Fabrizio De Pasquale ha 60 anni, è sposato, padre di 2 figli e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche, è stato Capo ufficio stampa di varie aziende e del Ministero dei Beni Culturali. Ha lavorato per RAI ed Expo2015 e per un centro media. E’ stato per 24 anni Consigliere e poi Capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino. Conosce bene Milano ma non smette mai di scoprire i problemi e le eccellenze che la metropoli produce ogni giorno. E’ Direttore e amministratore di Milanopost dal 2014 e crede nel ruolo dell’informazione locale per migliorare la città e i suoi abitanti.