Il 26 maggio sono state fissate le elezioni europee. E’ un appuntamento di importanza storica: forse per la prima volta si fronteggeranno schieramenti tra loro inconciliabili; e questo non sulla base delle ideologie politiche tradizionali, ma sul giudizio che negli ultimi anni è venuto maturando sul “come” e addirittura sul “se” restare in un’Europa così come costruita nel Dopoguerra.
Il ciclo “Le età dell’Europa”, pensato dagli Editori Laterza, individua quattro fasi – ognuna durata decenni – in cui è possibile suddividere la storia d’Europa degli ultimi due secoli: l’età del nazionalismo, quella che va dai moti del ’48 fino alla Grande Guerra, l’età del totalitarismo che fa i conti col periodo che include le due guerre, l’età del welfare che va dall’immediato dopoguerra fino al crollo del Muro nel 1989, e infine l’età dell’incertezza che arriva fino ai nostri giorni.
8 maggio ore 21
1848-1914
L’età del nazionalismo
ALBERTO MARIO BANTI (docente di Storia contemporanea all’Università di Pisa)
Se vogliamo capire come sia stato possibile che l’Europa si sia gettata nella dolorosa devastazione del 1914-18, si deve guardare alla pervasività e al potenziale aggressivo che è proprio dei nazionalismi europei di fine Ottocento: per farlo, è necessario esplorare i simboli, le immagini e le narrazioni attraverso le quali il discorso nazional-patriottico si è imposto come una presenza decisiva nell’immaginario europeo degli anni compresi tra il 1848 e il 1914.
15 maggio ore 21
1914-1945
L’età del totalitarismo
EMILIO GENTILE (professore emerito all’Università di Roma La Sapienza)
La fine della Grande Guerra fu salutata dai vincitori come il trionfo della democrazia. Tranne che in Russia, dove nel 1918 il bolscevismo costruì il primo regime a partito unico. Dopo il 1922, un regime a partito unico fu costruito in Italia dal fascismo. Gli antifascisti democratici coniarono il termine “totalitario” per definire i due regimi. Iniziò la più formidabile sfida al governo dei cittadini liberi ed eguali.
22 maggio ore 21
1945-1989
L’età del welfare
GIANNI TONIOLO (docente di Storia economica alla LUISS Università di Roma ed è professore emerito alla Duke University)
Nei “Trenta (anni) gloriosi” dell’immediato dopoguerra, i paesi dell’Europa Occidentale consolidarono quel sistema di protezione sociale universale che ancora oggi li caratterizza e resta unico al mondo. Questo risultato straordinario fu reso possibile da particolari condizioni politiche (interne e internazionali) economiche e demografiche contemporanee alla creazione e all’allargamento della Comunità Europea.
29 maggio ore 21
1989-2019
L’età dell’incertezza
SIMONA COLARIZI (professore emerito all’Università di Roma La Sapienza)
Pace, libertà, diritti, benessere — avevano promesso le classi dirigenti liberali nel 1989 quando, sulle macerie del comunismo, l’Europa si era trovata riunita nella democrazia. E pace, libertà, diritti e benessere sono stati assicurati per più di trent’anni in un’Europa diventata la casa comune per tutti quei 28 Stati che condividevano questi valori cardine del vivere civile. Ma nel nuovo mondo globale movimenti migratori imponenti e tecnologie disumanizzanti diffondono nuove paure tra i popoli europei. E la paura genera nazionalismo e xenofobia, facendo riemergere quegli istinti liberticidi che già nel passato hanno provocato la distruzione dell’Europa.
Le lezioni sono introdotte da Chiara Continisio
INGRESSO LIBERO FINO A ESAURIMENTO POSTI
Laurea Magistrale in Lettere Moderne. Master in Relazioni Pubbliche.
Diploma ISMEO (lingua e cultura araba). Giornalista. Responsabile rapporti Media relations e con Enti ed Istituzioni presso Vox Idee (agenzia comunicazione integrata) Milano.