Dove è la decenza, l’opportunità, la convenienza? Il programma di Fabio Fazio è una recita a soggetto su un canovaccio rosso preordinato che conosce per obbligo di circostanza, altri colori, ma così, tanto per fare e spesso per irridere. Il sorriso c’è sempre a dimostrare che in RAI lui fa e disfa come vuole, che la politica è di sua proprietà con incontri mirati che predicano le tesi che lui sostiene. Pluralismo, servizio pubblico per tutti? Ma no, Fazio è politicamente corretto, possiede la verità del futuro. Semina idee insomma e Lucano, Strada, Macron ecc. possono fare i loro comizi dal pulpito di Rai 1. Ieri sera Salvini non è andato in trasmissione e Fazio spiega “Prima di cominciare la nostra puntata – ha detto di fronte alle telecamere – voglio leggere alcune righe che mi sono appuntato per fare una brevissima ma doverosa precisazione in nome del pluralismo a cui Che tempo che fa si è sempre attenuto. Questa sera, come forse saprete, dopo Forza Italia avremmo dovuto ospitare la Lega, in particolare il suo segretario Matteo Salvini a cui abbiamo ripetuto molte volte inviti senza ricevere risposta formale. Il ministro però ha fatto sapere in numerosi interventi pubblici, nei suoi comizi elettorali, che non sarebbe intervenuto”. Il conduttore si è detto “dispiaciuto” dalla scelta del leghista “perchè al di là della sua opinione su di me, che non mi permetto in questa sede di discutere, sarebbe stato invece interessante consentire al pubblico di Che tempo che fa di poter ascoltare le sue opinioni circa i temi dell’Europa, i recenti fatti tragici di Napoli, e naturalmente tutta l’attualità politica. Naturalmente la sua posizione è legittima, confido che ci sia un’occasione nella prossima stagione”.
Salvini gli aveva chiesto come condizione di ridursi lo stipendio. Anche i tuoi soldi servono a pagare il suo stipendio astronomico. Quanto? Alessandro Morelli, deputato leghista e presidente della Commissione trasporti, su Facebook rilancia con il contratto di Fazio ai raggi X e spiega a Libero “Non c’è solo lo stipendio che il conduttore percepisce dalla Rai, di 2,140 milioni di euro – spiega Morelli -. A questa cifra si aggiungono 2,619 milioni di costi di produzione a carico della Rai (trasferte regia, consulenze), 300mila euro alla voce altri costi, 704mila euro per l’acquisizione del format di Che tempo che fa“. Finito? No, e Morelli consiglia ai suoi followers di “allacciarsi bene le cinture di sicurezza: ci sono anche 9,937 milioni di euro che finiscono in tasca a Officina, la società che produce il programma. Tutto bene? No, perché Officina è al 50% di proprietà dello stesso Fazio, che dalla Rai dunque oltre al lauto stipendio percepisce anche la metà di questa somma”. Tutto chiaro, ora? osserva la testata. Non è chiaro come si parli continuamente di crisi, disoccupazione, povertà e la sinistra RAI, quella della uguaglianza sociale, della parità dei diritti, possa aver privilegiato a talo punto un “servitore” della causa. Dice Foa, presidente RAI al Giornale “Il compenso di cui beneficia Fabio Fazio è molto elevato al di sopra di qualunque altra valutazione di merito che può essere fatta rispetto agli ascolti che fa. Nella Rai del cambiamento che vuole essere anche rispettosa del canone pubblico è chiaro che per quanto vincolato da un contratto che la Rai naturalmente deve rispettare si pone un problema di opportunità”.
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Anna Ferrari
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