«Mani per il pane», dell’artista bosniaco, fuggito dall’assedio di Sarajevo, durante la guerra nei Balcani degli anni ’90, SafetZec è esposto al Refettorio ambrosiano che partecipa all’evento «Milano food city» Per l’occasione, sarà anche possibile farsi accompagnare alla conoscenza del dipinto e delle altre opere che costituiscono la collezione permanente del Refettorio ambrosiano dai Gatti Spiazzati, un’associazione composta da alcuni ex ospiti della mensa.«Mani per il pane» è un dipinto su tela di forte impatto emotivo che mette al centro il simbolo del cibo e della condivisione.. Sono braccia e mani disperate tese fino allo spasimo verso il pane per chiedere aiuto, giustizia, libertà, amore. Contro l’emarginazione, la solitudine, la fame.
Dichiara ad Avvenire Gualzetti “Secondo le nostre stime sono circa 18 mila le famiglie nella città di Milano che nel 2018 hanno chiesto aiuti alimentari ai centri di ascolto della Caritas ambrosiana. Sono per lo più donne che non riescono a provvedere ai bisogni più elementari dei loro figli a causa di redditi insufficienti a sostenere il costo della vita in una metropoli come Milano. Il cibo contiene una pluralità di dimensioni: creatività, ingegno, piacere, economia. E anche e soprattutto condivisione e solidarietà.”
La visita guidata con i Gatti riguarderà anche le altre opere che costituiscono la collezione permanente del Refettorio: installazione Nomoreexcuses (Non più scuse) di Maurizio Nannucci, la Porta dell’Accoglienza di Mimmo Paladino, la scultura Acquasantiera di Gaetano Pesce, il quadro «Pane Metafisico» di Carlo Benvenuto, l’affresco Homo Novus di Enzo Cucchi e i 13 tavoli realizzati da grandi nomi del design.
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