Previsioni UE: Brunetta, “Con una crescita vista al ribasso allo 0,1%, l’Italia si conferma come la cenerentola europea.”

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“Manovra lacrime e sangue il prossimo autunno o arrivo della Troika? Per il nostro paese le cose si mettono male”

“Con questo Governo, ormai, ci siamo da tempo abituati ad essere l’ultima ruota del carro in Europa. Ma quello che comincia a diventare intollerabile è l’essere diventati una vera e propria Cenerentola europea dal punto di vista economico. Le previsioni economiche di primavera pubblicate oggi dalla Commissione Europea hanno nuovamente rivisto al ribasso il tasso di crescita del Pil per quest’anno, al +0,1%, dal +0,2% di Febbraio, al rialzo il deficit al 2,5% e il debito pubblico che addirittura è previsto salire al 133,7% nel 2019 e al 135,2% nel 2020. L’Italia è davvero ultima in Europa per crescita, considerando che la Grecia, tanto per fare un esempio, crescerà del +2,2% nei prossimi due anni e che avrà un deficit pari allo 0,5% quest’anno e addirittura un surplus del +0,1% l’anno prossimo. L’Italia, inoltre, ha fallito tutti gli obiettivi di finanza pubblica che doveva raggiungere. C’è, infine, da considerare che il deficit pubblico è previsto in aumento al 3,5% nel 2020, al di sopra della soglia del 3,0% oltre la quale scatta anche la procedura per deficit eccessivo.

Il presidente del Consiglio Conte e i due vicepremier Matteo Salvini e Luigi di Maio, ci scommettiamo, diranno subito che è colpa della congiuntura internazionale e della crisi tedesca. Facciamo notare al Governo che la Germania crescerà comunque al +0,5% quest’anno, nonostante le difficoltà della sua manifattura, e che il suo deficit è pari all’1,0% mentre il suo debito soltanto al 58,4% del Pil. Tanto per rimarcare le differenze. Anche la Francia, tradizionale bersaglio di Salvini e Di Maio, crescerà a un tasso superiore al +1,0% nei prossimi due anni. Il confronto con il resto degli altri paesi europei è, quindi, del tutto impietoso e l’andamento dell’economia è da imputare unicamente al fallimento totale della politica economica assistenzialista voluta da Lega e Movimento Cinque Stelle.

Quali saranno le conseguenze della revisione al ribasso delle stime da parte della Commissione Europea? Con questi dati, è chiaro che Bruxelles chiederà al nostro Paese di scegliere tra l’effettuare spontaneamente una manovra lacrime e sangue il prossimo autunno, oppure cedere il posto alla Troika e alle sue ricette, fatte di manovre correttive, patrimoniali e tagli a pensioni e stipendi, forte dell’evidenza maturata nei casi Grecia, Spagna e Portogallo, le cui economie si sono riprese a dei ritmi superiori alla media. In altre parole: o la spending review la farà il Governo, questa volta sul serio e per ammontare rilevante, a partire da quella da 2 miliardi prevista dalla clausola “salva deficit”, oppure ci penserà direttamente la Commissione a partire dal prossimo Giugno. Inutile pensare di fare una resistenza “sovranista” alle richieste di Bruxelles, perché un atteggiamento del genere verrebbe comunque punito dalle agenzie di rating e dai mercati finanziari, che non hanno colore politico. Pensando anche che un altro populista europeo, il cancelliere austriaco Sebastian Kurz, diventato l’acerrimo rivale di Matteo Salvini, nonostante le sue invettive, ha riportato la sua Austria al pareggio di bilancio e, grazie a questo, ha potuto abbassare ulteriormente le tasse sulle società. Inutile, quindi, far credere che la colpa sia sempre degli altri: quando si portano in dote dei risultati così scadenti, facendo finta di fare i duri si finisce con il trovare chi è più duro di te. Speriamo solo che la Lega capisca la lezione ed abbandoni l’alleanza con il Movimento 5 Stelle”.

Lo scrive in una nota Renato Brunetta, deputato e responsabile economico di Forza Italia.

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