Qualcuno mette in dubbio che la proprietà privata sia un diritto reale e che abbia quindi la facoltà di godere e di disporre delle cose in modo pieno ed esclusivo? Oggi a quanto pare c’è un diritto non ratificato ma purtroppo usato ed abusato all’occupazione abusiva. Le motivazioni sono tante, più o meno pretestuose, più o meno ideologiche, ma sono sempre e comunque illegali. “A Milano occupare è diventato costituzionalmente lecito? Nel capoluogo lombardo sono diversi i proprietari che vogliono rientrare in possesso dei loro stabili occupati abusivamente dai Centri sociali. Nonostante sentenze, denunce, esposti sono costretti a restare a guardare quanto accade, giorno per giorno, nelle loro proprietà”: così in una nota a MiaNews Riccardo De Corato assessore regionale alla Sicurezza, Polizia Locale e Immigrazione. L’assessore cita i casi specifici del “Palazzo di via Stuparich 18 occupato dal centro sociale Cantiere il 24 aprile del 2013 della Palazzina via Monte Rosa 84 occupata il 12 maggio 2011 e della Palazzina Viale Faenza 12/7 occupata il 24 novembre 2017”.
“Tutti i proprietari di questi immobili – afferma – hanno chiesto di rientrare in possesso della loro proprietà, ma da parte delle Istituzioni nulla: uno scarica barile continuo, chi demanda al Comune, chi alla Procura e chi alla Prefettura. Così, in questo passarsi la palla, c’è chi, come nel caso dei proprietari di via Stuparich 18 (Campi srl, Sanitari Ceschina), ricorre al Tar e al Consiglio di Stato. Nonostante abbiano vinto tutti i ricorsi, però, nulla accade”. “Chi tutela la proprietà privata? Chi sta dalla parte dei proprietari? – continua De Corato – Sembra quasi che l’articolo 42 della Costituzione, ‘La proprietà privata è riconosciuta e garantita dalla legge, che ne determina i modi di acquisto, di godimento e i limiti allo scopo di assicurarne la funzione sociale e di renderla accessibile a tutti’, sia stato abrogato. In Italia pare esistere un diritto all’occupazione, non ancora sentenziato, ma non mi stupirei di vedere a breve qualche fantasiosa decisione che ne ipotizzi l’istituzione.”
Il silenzio e la tolleranza del Comune, l’indifferenza con cui permette tempi lunghissimi per una soluzione drastica, sono un lungo capitolo di comportamenti inqualificabili. Da parte loro, gli occupanti, dichiarano con supponenza che va bene così, e non importa che siano considerati abusivi. Alla faccia dei legittimi proprietari e di Sala.