Anticipi del Sabato, iniziano Udinese e Spal. Ferraresi già salvi, friulani che conquistano 3 punti con ogni probabilità decisivi per la permanenza in serie A, con 2 punti di vantaggio sulla terz’ultima Genoa, non più Empoli. Cagliari matematicamente salvo a Genova, non altrettanto e ancora in bilico i liguri.
La Roma in panne dopo il pareggio col Sassuolo, vede allontanarsi la Champions e pure la zona Europa League, mentre su altri campi accade quello che a Torino, Genova, Firenze e Milano pensavano fosse impossibile: l’Empoli che strapazza il Toro, scavalca il Genoa e sogna di festeggiare la permanenza in A fregando l’Inter a S.Siro. A Firenze si dicevano cattolici e puntavano su CHIESA, ma hanno preso una spruzzata di parmigiano e ora bestemmiano. A Milano… “credevamo” che l’Inter avesse esaurito la vena di pazzia che la caratterizzava anche quest’anno. Invece è andata a Napoli aspettandosi un miracolo al S.PaoLOTTO, ma S.Gennaro le ha regalato una quaterna indigesta, costringendola con le pive nel sacco all’ultima guerra a S.Siro: una Champions contro una retrocessione. Chi vincerà, Davide o Golia? Ci sarà da osservare chi vestirà i panni dell’uno e dell’altro…
Intanto il Milan prima trema per un rigore del Frosinone, ma San Donnarumma lo salva e lancia lo spunto per una vittoria che lo mantiene in corsa per l’Europa che conta. Infine, serata distratta per la Juventus al cospetto di quella “Dea” che già in altre occasioni, quest’anno, le ha procurato fastidi. Bianconeri sotto 1-0 davanti al pubblico amico fino a 10′ dal termine, quando un croato di passaggio le evita un congedo meno dolce del previsto. Ma ormai le nuove maglie erano già pronte con l’ottavo titolo cucito.
Udinese – Spal 3-2
Partita che sembra subito decisa a favore dell’Udinese, in vantaggio dopo 5 minuti con Samir di testa. La Spal replica ma Petagna manda fuori di un soffio il possibile pareggio, e l’Udinese si compiace dello scampato pericolo al 31′ con un’altra zuccata vincente di Okaka. Lo stesso, si ripete 4 minuti più tardi, portando l’Udinese ad un triplo vantaggio che però la illude di aver messo in cassaforte il risultato. Errore clamoroso, nella ripresa la Spal reagisce con orgoglio e accorcia le distanze in pochi minuti con Petagna. Alla mezz’ora, il gol di Kurtic per il 3-2 scatena le fibrillazioni per i friulani, che vedono i fantasmi della beffa, ma nonostante l’ultimo tentativo di Kurtic che sfiora il clamoroso pareggio al 75′, la partita si chiude e i friulani possono tirare un grosso sospiro di sollievo tra le mura amiche, con la salvezza ormai pressochè raggiunta.
Genoa – Cagliari 1-1
Sardegna in festa per la salvezza matematica del Cagliari, che sulle sponde liguri conquista un pareggio, dopo aver assaporato anche il gusto della vittoria. Infatti i sardi, dopo aver rischiato di andare sotto almeno in un paio di occasioni, trovano il vantaggio sul finale del primo tempo con Pavoletti, gran gol su preciso invito di Bradaric. Ripresa con ingresso di Kouamè in attacco per il Genoa, ma senza mutamenti sostanziali. Anzi è il Cagliari a rendersi ancora molto pericoloso con Romagna, che si vede parare miracolosamente da Radu un colpo di testa ravvicinato. Ma ad un minuto dal 90′, ecco la svolta decisiva con un fallo di Bradaric in area, che tocca il pallone con un braccio troppo alto. Valeri va a consultare il VAR e concede la massima punizione, che Criscito con ottima freddezza trasforma nel pari definitivo. Genoa che allunga momentaneamente a 2 punti sull’Empoli terz’ultimo, rimanendo appeso alla speranza che contro il Torino i toscani non portino a casa una vittoria. Ma accade invece proprio questo, e in maniera clamorosa nel punteggio, con l’Empoli che battendo il Toro va proprio a sostituire il Genoa, all’ultimo posto sicuro per la serie A. Parma in salvo, con la vittoria contro la Fiorentina che invece si trova ora inguaiata, e costretta a vincere l’ultima partita in uno spareggio col Genoa.
Sassuolo – Roma 0-0
I giallorossi di Ranieri mancano l’aggancio al treno Champions, e non solo. Il pareggio sul terreno del Mapei Stadium mette infatti la Roma nella condizione di fare risultato nell’ultima partita contro il Parma, per evitare di uscire anche dalla zona Europa League.
Anche con un pò di sfortuna, gli uomini di Ranieri non riescono a cancellare lo zero nel tabellino dei gol. All’inizio ci prova subito Onder, ma il Sassuolo replica gagliardamente e mette alla prova Mirante con Boga e Berardi, poi El Sharawy e Florenzi in contropiede perdono l’attimo decisivo. E’ comunque del Sassuolo l’ultima grande occasione del primo tempo, con Djuricic che si vede deviare in angolo con un piede, da Mirante, il pallone destinato in porta. Nella ripresa, la Roma prova ad imprimere alla partita l’accelerazione che servirebbe, ma ancora El Sharawy manca per due volte l’impatto giusto. Insiste la Roma, ma non è giornata e un palo di Dzeko, a cui segue una paratona di Consigli su craniata di Cristante, confermano l’idea. Entrano per i giallorossi Pastore e Kluivert nell’ultimo disperato tentativo di sbloccare l’artiglieria, ma è ancora il palo a dire di no all’olandese. Finale al cardiopalma con doppia occasione per Fazio, a vuoto anche questa, prima con gol annullato per fuorigioco di Dzeko, e poi per un sinistro da interno area che esce di poco.
E adesso per la Roma le speranze sono legate a filo doppio alle sue ultime chances e ai risultati delle altre squadre in lotta per l’Europa. Con l’esclusione dell’Inter, ormai irraggiungibile anche in caso di punteggio finale pari, in virtù della differenza reti (23 a 17) a favore dei nerazzurri, a meno di un tennistico 6-0 contro il Parma nell’ultima prossima, in contemporanea di una nuova sconfitta dei nerazzurri milanesi. E questo sarebbe oltre ogni pessimistica profezia, o meglio…gufata .
Più che il risultato senza alcuna influenza sulla classifica, in evidenza in questa partita è l’addio al calcio giocato di Pelissier, un grande attaccante sottovalutato da troppe big. 40 anni di sapienza calcistica che vanno in archivio, tra applausi e abbracci con compagni, avversari e tifosi. Sulla partita poco da raccontare, a parte un gran gol del Chievo al 10′, con Leris che dribbla Colley e insacca ma inutilmente. Il VAR rileva un microscopico off side e vanifica la prodezza. Samp che risponde con Ekdal, fuori di poco, ma il Chievo sfiora due volte il vantaggio con Depaoli e Stepinski, che cicca il pallone solo davanti alla porta. Nella ripresa, il Chievo in 10 per l’espulsione di Barba sul finire del primo tempo (fallo su Defrel), fronteggia l’inferiorità numerica con coraggio, salvando con una paratona di Semper su tiro di Defrel diretto all’incrocio. Poi difende con ordine e rischia anche di andare in gol con Diousse, il cui tiro da una ventina di metri è respinto dal portiere doriano Rafael, con pallone su cui si avventa Pucciarelli che però manca clamorosamente l’impatto. Null’altro che il pareggio, quindi, con l’intermezzo al 71′ dell’uscita di Pelissier tra le ovazioni di pubblico e giocatori.
Parma – Fiorentina 1-0
Il Parma trova la salvezza alla penultima puntata, la Fiorentina incassa la sesta sconfitta di seguito, tra Tim Cup e campionato. Drammatico il crollo viola, dopo un inizio promettente con Chiesa che ci prova subito. Ma è il Parma a mettere in cantiere due clamorose occasioni, al 14′ con Gervinho che spedisce sul palo, al 39′ con Ceravolo che incoccia nella traversa. Le notizie che arrivano da Empoli mettono in agitazione i viola, che all’80’ combinano la frittata. Su azione da corner, una serie di rimpalli tra Gerson e Ceravolo fa schizzare il pallone alle spalle di Lafont, con l’ultimo sfortunato tocco del brasiliano. Autogol, e mentre il Parma esulta inizia un incubo per la squadra di Montella, che vede l’ultima àncora di salvezza nella prossima partita contro il Genoa: due risultati utili, la sconfitta n°7 consecutiva sarebbe l’ultima del campionato, e anche nella serie A.
Empoli – Torino 4-1
Clamoroso il ribaltone dell’Empoli ai danni del Torino (e ne vedremo un secondo in fotocopia da Napoli…) , quando sembrava ormai che la sentenza fosse stata emessa, ecco che la serie A rischia di perdere il Genoa e non l’Empoli che lo scavalca e si piazza al quart’ultimo posto. La squadra toscana impegna subito il portiere granata, con Farias che spara da lontano e lo costringe ad una deviazione in angolo, con replica poco dopo. Poco prima della mezz’ora, arriva il primo vantaggio empolese: da Aina a Pajac, a Acquah che fulmina Sirigu. Il Torino si scuote con Belotti, mira di poco sbagliata e palo colpito poco dopo, con salvataggio in extremis di Traorè. Mazzarri manda in campo Iago Falque al 53′, e proprio lui sigla il pari dopo una manciata di minuti. Insiste il Toro, ma qualcosa va storto e al 64′ è l’ex Brighi ((fuori Acquah) che appena entrato mette a segno il nuovo vantaggio Empolese. Ancora 5 minuti ed è il 3-1, con cross di Pajac e palla catturata da Lorenzo, che fa fuori Izzo e Moretti e la mette dentro. La quaterna è opera di Caputo all’88’, su buon servizio di Farias. E ora l’Empoli sogna l’ultimo miracolo a S.Siro contro l’Inter che però, anche se malamente “scornacchiata” dal Napoli, ha l’ultima chance per guadagnarsi la Champions battendo e condannando proprio l’Empoli, a meno che il Genoa faccia di peggio nell’ultima a Firenze, terra che trema sotto i piedi viola. Tutto da risolvere con duello finale all’ultimo sangue.
Milan – Frosinone 2-0
Anche a S.Siro, partita col brivido dei rossoneri, che dopo aver rischiato di andare sotto per un rigore, graziato dalla parata di Donnarumma, riesce a mettere a segno una vittoria che vale oro per mantenere viva la speranza europea anche in Champions. Milan che fa possesso palla ma non produce granchè nel primo tempo, tranne una bordata di Bakayoko che sfila poco distante dal palo. Pochi minuti della ripresa, ed ecco che il Frosinone ha l’occasione più ghiotta per andare clamorosamente in vantaggio: Abate sbaglia un controllo in area e spinge su Paganini che finisce a terra. Arbitro che punta il dito sul dischetto, si presenta Ciano ma non angola a sufficienza e Donnarumma ci arriva. Gol sbagliato, gol subìto, e la classica statistica del pallone conferma ancora la sua validità. Una decina di minuti, e il Milan passa dal possibile 0-1 all’1-0, con una spizzata al volo di Piatek a deviare un cross di Borini. Gol convalidato dopo un altro brivido, per sospetto di fuorigioco ma inesistente di un pelo. La chiude poi Suso, su un calcio piazzato battuto da manuale, e pallone che si insacca imparabile nel sette alla sinistra della porta, picchiando sotto la traversa. Al Frosinone può dispiacere ma a tempo ormai scaduto in serie A, mentre al Milan consente di giocarsi l’Europa con l’ultima partita in trasferta a Ferrara, contro una Spal che è già salva, e vorrà anche cercare un congedo memorabile dal suo pubblico.
Napoli – Inter 4-1
La banda di Spalletti incappa nella seconda debacle in trasferta dopo quella di Bergamo, con identico punteggio. Brutta partita per l’Inter, nonostante le occasioni che pure ha avuto per non essere invece umiliata nel punteggio. Passi per il primo gol di Zielinski, subito con una prodezza balistica del nazionale polacco che spara un missile imparabile per Handanovic. Ma il resto è netta supremazia del Napoli sul piano del gioco, soprattutto con le ripartenze che mettono in angustie la difesa nerazzurra. Sfortunato comunque Lautaro, che da solo ha procurato i veri pericoli per la porta di Karzenis con numerose conclusioni, tra cui una che si infrange sulla traversa, comunque quando il Napoli era ormai sul 3-0. Clamoroso anche un salvataggio sulla linea di Koulibalì, che salva la porta con un incredibile intervento di testa sulla linea, quando ormai il tiro di Lautaro sembrava gol fatto. I gol, per il 2-0 ci pensa Mertens di testa al 68′, servito di precisione da Callejon, mentre nel giro dei 10 minuti successivi è Fabian Ruiz a siglare una doppietta che pare chiudere sul 4-0. Mancato di poco, perchè Icardi si guadagna un rigore allo scadere dell’80’ e fissa il risultato sul 4-1. Un cucchiano di zucchero in una tazza di limone.
Juventus – Atalanta 1-1
Anche allo Juventus Stadium tira aria di vacanza, almeno da parte bianconera che evita la seconda sconfitta consecutiva solo a 10′ dal termine. Inizia bene la Juve, con CR7 che si mangia un gol sparando alto da pochi metri, imitato subito dalla parte opposta da Hateboer che su calcio d’angolo manca la deviazione vincente. La trova invece Ilicic, che allo scadere della mezz’ora intercetta una palla sporca di Masiello su azione da calcio d’angolo, e da pochi passi centra il tap in vincente, Atalanta in cielo. Nella ripresa, i bergamaschi allentano il ritmo, dopo aver speso molto nella prima frazione, e la Juventus si ingegna alla ricerca del pareggio. Lo avvicina una prima volta intorno al 75′, e pochi minuti più tardi (80′) è cosa fatta con Mandzukic, da poco in campo. Il croato riesce a pescare la deviazione decisiva quasi da fondo campo, su cross lungo di Quadrado, e per questo campionato gli juventini si salvano da ulteriori scontri con bestia nera-azzurra atalantina, già autrice dello sgarbo con un secco 3-0 in coppa Italia, e protagonista di furibonde rimonte nell’incontro di Bergamo del girone di ritorno. La ciliegina sulla torta non è il pareggio in casa Juve, ma la ormai certa prima apparizione nella Champions League, traguardo storico.
Lunedi, chiusura del 37° turno con il posticipo tra Lazio e Bologna, ore 20,30.