Via Borgogna, Comazzi: “Sentenza giusta. Forza Italia da sempre a fianco di cittadini e residenti”

Milano

La sentenza pubblicata martedì dal Tar potrebbe dire la parola definitiva sul parcheggio sotterraneo di via Borgogna, un progetto che risale ormai a 15 anni fa e che ha visto un susseguirsi incredibile di ricorsi e cause legali.

Il tribunale amministrativo ha dichiarato nulli il nuovo progetto definitivo e il nuovo progetto esecutivo del silos presentato dalla società costruttrice, la Expo Borgogna Parking, e le delibere e le determine dirigenziali con le quali la Giunta comunale li aveva a sua volta recepiti e approvati. Carte che furono firmate nel periodo compreso tra giugno e ottobre del 2017. Fra l’altro il Tar ritiene ci siano «carenze progettuali» e «vizi dell’istruttoria» per quanto riguarda l’impatto dei lavori sulla stabilità degli edifici.

“Dopo quest’ultima sentenza del Tar ci auguriamo che il progetto di realizzazione del parcheggio sotterraneo in via Borgogna venga finalmente accantonato. Dopo un iter infinito, residenti e commercianti della zona meritano pace, pulizia e decoro” afferma Gianluca Comazzi, capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale. “Personalmente, mi sono sempre battuto (nelle sedi istituzionali e a mezzo stampa) per tutelare i diritti dei residenti che per troppi anni hanno fatto i conti con enormi problemi di viabilità e di degrado. Va inoltre ricordato che analisi elaborate da validi professionisti avevano messo in luce aspetti preoccupanti sul cantiere (giudicato troppo vicino alle fondamenta degli edifici, con possibili cedimenti delle facciate). Prendiamo atto – conclude l’azzurro – che il sindaco Sala e l’assessore Granelli si sono finalmente resi conto dell’inopportunità di portare avanti un simile progetto. L’auspicio è che si riesca a chiudere la vicenda senza strascichi (e senza penali da pagare per il Comune). Come Forza Italia, ci siamo sempre battuti nell’interesse di chi vive e lavora nei pressi di via Borgogna: gli ultimi accadimenti testimoniano che eravamo nel giusto”.

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