Ancora una volta i disabili, spesso gravi, devono soccombere a delibere che cozzano contro il buon senso. Senza tanti giri di parole, comunica Il Giornale “Come un fulmine a ciel sereno, infatti, è arrivata alle famiglie dei disabili che frequentano i 40 centri diurni disabili della città, il raddoppio della retta, con la richiesta di pagamento degli arretrati delle tariffe maggiorate dal 1 gennaio, entro mercoledì. Da un costo a pasto di 2,60 euro si è arrivati a un retta mensile di 106 euro per i disabili gravi e gravissimi con problematiche fisiche e cognitive, per la frequenza dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 16, per Isee superiore ai 6mila euro.” Ora, che i centri diurni siano frequentati per necessità e che svolgano un’opera di grande utilità è assolutamente costatabile, ma che si sfruttino i più deboli che non hanno capacità reattive, è inqualificabile. Alcune famiglie, non potendo sostenere il costo delle rette, saranno costrette a ritirare il proprio figlio. Della decisione in delibera a dicembre solo ora si notano le conseguenze reali. E pensare che i Municipi elargiscono alla associazioni amiche per feste e festini, copiosi fondi e sorrisi. Al Municipio 4 la reazione è stata immediata e il gruppo della Lega ha chiesto il congelamento della delibera per poterla discutere, ma l’emendamento è stato bocciato. Non si capisce che cosa ci stiano a fare i Municipi.
Anna Ferrari
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