A Milano come a Terni corre sulla rete l’insulto sessista contro le vigilesse che giustamente fanno rispettare le leggi con una multa. Insulti volgari, triviali e irripetibili che determinano strascichi giudiziari. E annotiamo i fatti di ieri, perché i furbetti che difendono i multati e insultano i pubblici ufficiali, ci sono sempre stati, ma ora sembrano avere preso uno slancio nuovo di incivilttà.
Ieri “Tutto inizia, scrive Libero, attorno alle 18, quando gli agenti in borghese dell’Unità antiabusivismo sanzionano alcuni ambulanti che stanno vendendo senza autorizzazione frutta e verdura in largo della Crocetta, col furgoncino parcheggiato davanti a una farmacia. Dopo qualche minuto, passa un’altra macchina della polizia locale, in zona per un intervento di viabilità, e uno degli abusivi multati fa per attraversare con il rosso” Ed è la miccia per far scoppiare una bagarre di insulti, minacce in cui i più colpiti sono i ghisa. Si richiede l’intervento di altre pattuglie e rispondono anche le tre vigilesse poi insultate su Facebook.
A Terni “Una multa fatta a un automobilista era stata ritenuta ingiusta. A farla era stata una vigilessa di Terni e il multato non l’aveva gradita per niente. Al punto tale da raccontare il suo malumore su Facebook. Era bastato questo per scatenare una vera e propria campagna social contro le vigilesse di Terni. Parole grosse, post al veleno e poi a valanga, una lunga serie di insulti e violenze verbali a sfondo sessista”, scrive il Messaggero. Ed è questa, ha sentenziato presentando una querela, diffamazione di genere. Dove sono le femministe e la Boldrini?