Si può morire nel silenzio e nell’abbandono. Morire di fame e di indifferenza, in un condominio popolare, dignitoso e ordinato, a Vienna. Una madre di 45 anni e due figlie gemelle di 18 hanno aspettato la morte, nel dramma che avevano deciso ci fosse, senza un grido, senza un pentimento. “Il terribile ritrovamento è stato fatto martedì scorso. A chiamare la polizia sono stati i vicini, attratti dal cattivo odore che arrivava dall’abitazione. Un delitto è stato subito scartato dagli inquirenti, che in un primo momento hanno preso in considerazione un malore oppure morte per avvelenamento. Poi l’incredibile esito dell’autopsia: le tre donne sono morte di fame. “Sembra che si tratti di un atto voluto”, ha comunicato un portavoce della polizia della capitale austriaca. Nell’abitazione non sono stati trovati alimenti e nessuna delle tre donne aveva chiesto aiuto. Dietro alla morte della madre e delle gemelle si nasconde una storia di disagio estremo, difficilmente immaginabile nella città che da anni guida le classifiche internazionali sulla qualità di vita. I decessi – è stato stabilito dai medici legali – risalgono a fine marzo-inizio aprile. “L’esame tossicologico non ha rivelato tracce di avvelenamento”, hanno precisato gli inquirenti.” (Ansa)
Il male di vivere, l’indigenza, il disadattamento e l’angoscia hanno sospeso tre vite, nella civilissima Austria, dove anche i servizi sociali non hanno compreso la gravità. La solitudine è inspiegabile.
Anna Ferrari
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