Top model? Ma vogliamo scherzare? Dietro le foto splendide e provocanti dei profili Facebook c’erano tre badanti romene, sulla sessantina, tutt’altro che avvenenti, che non solo si divertivano come matte a chattare con sprovveduti spasimanti italiani (oltre a qualche ricco romeno), ma mungevano spietatamente anche i loro conti correnti.
Quella delle tre anzianotte, residenti a Bucarest, rientra fra le cosidette “truffe romantiche”, che di sentimentale però non hanno proprio nulla, visto che i protagonisti di questi raggiri giocano senza scrupoli con i sentimenti di persone spesso bisognose di affetto. In questo caso le tre, come racconta il Giorno, chiedevano l’amicizia a uomini italiani, a volte neppure attempati, inviavano foto sensuali, civettavano chattando in modo a volte tenero a volte decisamente provocante adeguandosi al profilo della vittima del momento. Simulavano “spogliarelli” virtuali, adescavano frotte di spasimanti con frasi ammiccanti come “Guarda il mio decolleté, se lo vuoi vedere dal vivo mi paghi il biglietto per venire a Milano? Ho tanta voglia di vederti”. Sembrerà strano ma i malcapitati finivano a capofitto nella loro rete e il denaro arrivava a fiumi con le scuse più disparate.
Nel gioco di seduzione, nel quale le tre si impegnavano con gran divertimento, chiedevano soldi per prenotare biglietti in business, per comperare completini intimi o un paio di scarpe e anche 5mila euro per far fronte a problemi imprevisti, fino a spennare il credulone anche di 10mila euro.
I malcapitati, dopo aver pagato, restavano amaramente disillusi non vedendo arrivare nessuna modella, ma vedendo solo calare drammaticamente i soldi sul loro conto corrente. A quel punto si risvegliavano dalla fascinazione, ma come denunciare di essere stati così ingenui da avere dato 10mila euro a una modella romena mai vista, ma talmente innamorata di loro da raggiungerli in Italia?
Il caso è arrivato in procura a Milano quando gli investigatori della polizia postale romena sono risaliti all’identità delle tre ex badanti. Gli inquirenti per procedere speravano nelle denunce dei truffati, ma la vergogna ha avuto il sopravvento, nessuno degli uomini raggirati ne ha mai presentato una così, il caso si è sgonfiato ancor prima di iniziare.
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