Viaggio immaginario, ma non troppo, nel futuro, quando i migranti saranno europei

Attualità

E se i migranti fossimo noi europei? Uno scenario futuro a ruoli invertiti.

Il dramma non lo comprendiamo perché non lo viviamo sinché non ci tocca. Sono passati pochi decenni dal 2000 e l’emigrazione è diventata una piaga: decine di barche partono da Montecarlo per Tunisi, donne ingioiellate vendono tutto pur di essere boat people, dalla Svizzera migliaia in attesa di imbarcarsi, lo stesso dallo Stato Vaticano. Ad attenderli il primo mondo, quell’Africa che in pochi anni ha trasformato una economia di sussistenza in uno dei luoghi di ricchezza che risplende ovunque: autostrade con quattro carreggiate, macchine da sogno, ville protette da guardie svizzere, viali battuti da donne del Lichtenstein che si prostituiscono come possono, cameriere del Principato di Monaco disponibili 24 ore su 24.

L’Africa è il primo stato al mondo per ricchezza: non è Dubai, nessuno sfarzo per miliardari, ma soltanto lo sfruttamento delle proprie risorse e una pace che ha favorito la crescita. Gli Stati Uniti d’Europa obbediscono alle leggi africane, l’Italia è collegata da Tunisi alla Sicilia con un Ponte costruito in pochi mesi. Tutte le infrastrutture in Italia sono state rimesse a nuovo da Tunisi. Il Ponte di Genova, che nel 2021 non era ancora stato costruito, è stato portato a termine in poche settimane, le autostrade sono gratis basta guidare auto africane, gli immigrati europei sono subito accolti e impiegati come operai o come manovali, le donne come domestiche. Hanno i contributi. Tutte in regola.

In Africa arrivano turisti da tutto il mondo per assistere agli spettacoli del rinato Circo Barnum: con pochi africanes, alla moneta ufficiale, si possono vedere dal vivo la Donna labbrona, la Donna Tettona, tutti esemplari di chirurgia estetica che sono il nuovo spettacolo. Anche le soubrette televisive vivono al circo e i giornali di gossip le immortalano mentre chiedono la carità agli angoli delle strade. I quotidiani italiani sono fatti di figure, i libri di numeri e x, i polemisti politici sono stati mandati nei mercati a discutere i prezzi dello zafferano, le influencer come Chiara Ferragni mandate nel deserto a cercare il rovello ardente, i cantanti rap stanno costruendo una nuova piramide che non serve a niente, i politici puliscono i fiumi dall’inquinamento mentre gli stilisti fanno passerelle nel centro storico di Algeri.

Gian Paolo Serino (Blog Nicola Porro)

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