“Questo Governo sta diventando sempre più una grottesca e pericolosa cacofonia. Un insieme mal disposto di voci discordanti da parte dei suoi membri, che oramai procedono, nelle loro dichiarazioni e azioni, in ordine sparso e contraddittorio. Matto Salvini fa l’Amerikano da Washington, senza però che il presidente Donald Trump si degni nemmeno di riceverlo alla Casa Bianca, lanciando slogan copiati dallo stesso Trump, senza accorgersi che l’Italia non è gli Stati Uniti, che la prima è entrata in recessione per via delle politiche economiche disastrose di Lega e Cinque Stelle mentre i secondi sono in una situazione di piena occupazione, anche per merito del maxi taglio delle tasse effettuato dal Governo, che i mercanti finanziari italiani sono un disastro mentre quelli americani hanno toccato negli scorsi mesi un nuovo massimo storico. Al di fuori dei confini nazionali, Salvini si dimostra così un politico completamente ininfluente. Il ministro dell’Economia Giovanni Tria fa la guardia al bidone, cercando di mediare tra le varie posizioni, sempre smentito dai vertici di Lega e Movimento Cinque Stelle, che non perdono occasione per dire l’opposto delle cose sensate che Tria dice. Se lui reputa i minibond pericolosi e illegali, la Lega risponde che li userà per pagare le imprese, se lui dice che una manovra fiscale come quella di Trump non si può fare, la Lega gli replica che si farà in euro anziché in dollari.
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte scrive le bozze della letterina da inviare alla Commissione Europea, in attesa che i due vicepremier tornino dai loro impegni e gliela correggano, passando così dal suo status di illustre professore universitario a quello di alunno di due subordinati che la Costituzione gli imporrebbe di comandare, anziché subire. Fallita la sua richiesta di avere più poteri, ridimensionato nel suo ruolo e nel suo prestigio, preferisce fare il portavoce in Europa dei due vicepremier anziché dimettersi. Di Maio, infine, fa l’offeso, contro l’Europa che ce l’ha con lui, con l’Italia, con le nostre aziende, con gli speculatori e contro l’establishment finanziario internazionale, sfoderando il classico atteggiamento vittimistico italiano che è proprio quello che all’estero non piace. Non resta che attendere dopodomani, quando il premier Conte dovrà vedersi faccia a faccia con i leader politici europei che, invece, parleranno con una voce sola, chiedendo impegni concreti e immediati al Governo italiano, altrimenti sarà procedura d’infrazione”.
Lo scrive in una nota Renato Brunetta, deputato e responsabile economico di Forza Italia.
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